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Palermo, sequestro alla cosca mafiosa dei Graziano | Sigilli a conti correnti e immobili per due milioni

Disponibilità finanziarie su conti correnti, immobili e una società sono state sequestrate dai finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Palermo nei confronti di alcuni esponenti della famiglia mafiosa dei Graziano. Il valore complessivo della confisca ammonta a circa 2 milioni di euro.

Le complesse ed articolate indagini “hanno disvelato una serie di condotte di trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio, perpetrate da diversi appartenenti alla storica famiglia mafiosa dei Graziano”. Alcuni componenti di tale  famiglia hanno immesso nel circuito legale una serie di immobili acquistati nel tempo con i proventi illeciti dall’associazione mafiosa.

Le cessioni dei medesimi beni avveniva attraverso “fittizie compravendite poste in essere tra parenti e soggetti prestanome, i quali si procuravano la necessaria liquidità per acquistarli per mezzo di mutui fraudolentemente concessi da un compiacente direttore di banca”.

L’analisi della documentazione contrattuale e bancaria ha consentito di riscontrare che “nel periodo da luglio 2007 a marzo 2008, il citato direttore ha deliberato l’erogazione di 14 finanziamenti, per la maggior parte dell’importo di 250.000 euro ciascuno, consentendo alla famiglia mafiosa di accedere al credito per 3.310.000 euro, sulla base di falsa documentazione fiscale attestante la percezione di redditi inesistenti, al mero scopo di simulare il regolare acquisto di unità immobiliari invero già nella disponibilità della famiglia”.

Nel corso delle indagini è emerso altresì il comportamento delittuoso attuato da un notaio di Palermo per facilitare le citate condotte di riciclaggio. In qualità di pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni, in concorso con altri, avrebbe formato atti ideologicamente falsi (una compravendita immobiliare e relativo mutuo collegato), attestando l’identità del soggetto acquirente l’immobile e beneficiario del mutuo, risultato di fatto inesistente.

Il gip ha anche disposto il divieto di dimora nella provincia di Palermo per Vincenzo e Francesco Graziano, padre e figlio entrambi già detenuti per reati di associazione mafiosa, l’obbligo di dimora per Gaetano Giampino, accusato di riciclaggio con l’aggravante di aver commesso i fatti al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa.

Disposto anche il divieto di esercitare la professione legale nei confronti di Nicolò Riccobene, noto avvocato del foro di Palermo, accusato di avere “consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno ed al rafforzamento dell’associazione mafiosa, svolgendo in particolare la funzione di intermediario tra i vari sodali – anche quando erano in stato di detenzione – in merito alle somme di denaro da destinare al sostentamento della famiglia mafiosa”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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