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PD, l’assemblea approva la relazione Renzi | “Proponiamo il Mattarellum come legge elettorale”

Matteo Renzi ha aperto, oggi, 18 dicembre l’assemblea nazionale del Partito Democratico, il primo vero momento d’incontro e confronto nel PD dopo l’esito del referendum del 4 dicembre.

All’ordine del giorno c’era l’intervento del segretario di partito, la cui relazione è stata approvata dai delegati presenti con 481 voti favorevoli (due i voti contrari, 10 gli astenuti), mentre la minoranza non ha partecipato al voto. Nel documento è previsto che il PD proponga al parlamento il Mattarellum, come base per la nuova legge elettorale (al quale si sono dimostrati favorevoli sia la sinistra PD, ma anche la Lega e Fratelli d’Italia; contrarie Ala e Forza Italia).

Il segretario del PD ha tracciato in apertura un bilancio degli ultimi mesi, proiettandosi però già al futuro: “Abbiamo perso, straperso… ho straperso il referendum. E anche questo ha segnato in modo molto forte il dibattito politico europeo. Faremo un’analisi molto dura, spietata, innanzitutto con noi stessi di quello che è accaduto al referendum. Chi fa giri pindarici pindarici per dire che abbiamo preso un sacco di voti dice la verità, ma non dice che il 41% è una sconfitta netta. Con me non si rischia la deriva autoritaria. Faremo il congresso nei tempi stabiliti, non come resa dei conti. Bisogna ascoltare di più io per primo”.

Renzi rivendica la spinta riformatrice del proprio partito e lancia una stoccata al Movimento 5 Stelle (definito azienda privata che firma contratti con gli amministratori”): “Se due ragazzi si amano e, indipendentemente dall’orientamento sessuale, ora possono vivere insieme è grazie a una riforma del Pd. Queste riforme non puzzano, segnano la grandezza del Pd, sono riforme profonde. Eravamo a un passo dalla Terza Repubblica e invece rischiamo di tornare alla Prima, senza la qualità della classe dirigente della Prima Repubblica. La politica non è l’indicazione delle cose che non vanno, l’urlo di chi dice No: il Paese così non va da nessuna parte, si blocca il Paese. E forse per bloccare la corruzione bisognerebbe scegliere meglio i collaboratori”.

Non si fa attendere al risposta del movimento 5 Stelle. Di Maio affronta il tema della legge elettorale su Twitter: “Vogliono perdere tempo con un’altra l. elettorale: il #pensionellum. Renzi risparmiacelo, il 24 gennaio avremo una legge”. Grillo invece risponde alle accuse di movimento-azienda:  “Noi siamo un’azienda? Il tuo partito è una banca. Hai perso perché sei bugiardo e gli italiani lo sanno. Non hai avuto neppure l’accortezza di fare un bagno di umiltà. Ti sei ripresentato al popolo con l’arroganza di sempre. Mantieni la promessa, fatti da parte”.

Le parole di Speranza, che invece si prepara alla candidatura a segretario del PD: “Io mi batterò al congresso che verrà. Credo che oggi il Pd debba cambiare profilo. Non ci deve essere un uomo solo al comando, ma ci deve essere un collettivo. Qualcuno penserà Davide contro Golia: bene, io accetto la sfida perché so di non essere solo. Ci vuole una nuova stagione di umiltà. E l’umiltà è il contrario dell’arroganza. L’arroganza di chi oggi dice di avere in mano il 40 per cento”.

Proprio su Roberto Speranza, però, è arrivato il commento caustico (con polemiche annesse) di Roberto Giachetti, che ha detto: “Ho cercato a lungo parole (anche in francese) per definire Roberto Speranza, novello Davide, ma non ne trovo altre. Roberto Speranza: hai la faccia come il c..o”.

Fabrizio Messina

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