Milano, spara alla polizia e viene ucciso: era Amri |Angela Merkel: “Grazie Italia, l’Ue resti unita”

di Redazione

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Milano, spara alla polizia e viene ucciso: era Amri |Angela Merkel: “Grazie Italia, l’Ue resti unita”

| venerdì 23 Dicembre 2016 - 08:29

È stato ucciso a Milano il killer tunisino di Berlino, Anis Amri. Durante un normale controllo di polizia avvenuto a Sesto San Giovanni, nel Milanese, Amri ha estratto una pistola facendo fuoco contro un agente. Le forze dell’ordine hanno risposto uccidendo il tunisino. La conferma che l’uomo ucciso è Amri arriva anche dai rilievi fatti dall’antiterrorismo tramite la comparazione delle impronte.

L’uomo, che era a piedi, era stato fermato dalla polizia per un normale controllo. Alla richiesta di mostrare i documenti, avrebbe tirato fuori una pistola dallo zaino e avrebbe sparato a un poliziotto, l’agente scelto Christian Movio, 36 anni. Con lui era in servizio un agente  in prova, Luca Scatà, che ha sparato al killer.

Sesto San Giovanni, Milano, Anis Amri,

L’attentatore è poi deceduto. Dagli accertamenti dalla Digos, coordinati dal capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, Anis Amri è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery, in Savoia, da dove ha raggiunto Torino.

Dal capoluogo piemontese ha preso poi un treno per Milano dove è arrivato attorno all’una di notte. Infine dalla Stazione Centrale si è spostato a Sesto san Giovanni dove attorno alle 4 ha incrociato i due agenti della volante. Le condizioni del poliziotto ferito non sarebbero gravi.

Amri è morto, steso sull’asfalto, dopo alcuni inutili tentativi di rianimarlo. Il tunisino presenta alcune ferite da proiettili nella parte destra del costato. I sanitari arrivati per il pronto soccorso gli hanno aperto la felpa nera che indossava per prestargli le prime cure”.

Il tunisino era “una scheggia impazzita, pericolosissima”. “Non escludo che avrebbe continuato a fare attentati”, ha detto il questore di Milano Antonio De Iesu. “Amri è arrivato dalla Francia in treno, è transitato da Torino, poi è giunto a Milano all’una di notte. E al momento del controllo, a Sesto, era solo”, ha spiegato.

“Dell’operazione ho informato stamattina la Cancelliera Angela Merkel“, dichiara il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Quanto avvenuto a Milano dimostra quanto sia importante un “accresciuto controllo del territorio e serve ad aumentare la collaborazione a livello internazionale. Siamo più che mai impegnati sul fronte della sicurezza”, aggiunge.

Il premier poi assicura: “L’attenzione resta massima, le minacce non vanno sottovalutate ma quanto avvenuto stanotte dimostra ai cittadini che l’Italia c’è, lo Stato c’è”. “Per l’operazione di stanotte voglio ringraziare polizia, carabinieri, finanza, forze armate, intelligence, cioè gli uomini e le donne dei nostri apparati di sicurezza impegnati in queste ore e di cui l’Italia è davvero fiera”.

“Una gratitudine speciale va al giovane agente in prova Cristian Novio rimasto ferito e al suo collega Luca Scatà, agenti che hanno mostrato coraggio e capacità professionali notevoli”, dichiara il premier Paolo Gentiloni. “Agli italiani che si accingono a qualche giorno di ferie per le festività voglio dare la certezza che il governo farà del suo meglio. Siamo impegnati su fronti diversi, dal lavoro e tutela del risparmio, alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto”, ha aggiunto il premier.

Per Gentiloni, sul fronte della sicurezza “abbiamo registrato una convergenza parlamentare larga. Sicurezza e coesione devono andare di pari passo: un Paese troppo lacerato rischia di essere un Paese meno sicuro. È la lezione di decenni in Italia, dovremmo averla imparata e più che mai attuale in questi giorni e in queste ore”.

“In Italia esiste un livello elevato di controllo del territorio che consente, nell’imminenza dell’ingresso nel nostro paese di un uomo in fuga perché ricercato, di identificarlo e neutralizzarlo. Questo vuol dire che c’è un sistema di sicurezza che funziona”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, incontrando i giornalisti al Viminale.

Anis Amri “quando è stato fermato dalla polizia per un semplice controllo, ha estratto una pistola da uno zainetto che aveva con sé e ha cominciato a sparare. Secondo la ricostruzione di fonti dell’antiterrorismo milanese i due agenti, uno dei quali ferito, hanno immediatamente risposto al fuoco ferendo a morte il tunisino”, ha spiegato Minniti.

“Ho ringraziato il presidente del Consiglio italiano e vorrei ribadire la mia riconoscenza alla polizia italiana e a tutte le forze di sicurezza per il grande successo ottenuto e la collaborazione così stretta”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. “Auguro al poliziotto ferito – ha aggiunto – di guarire in fretta”, auspicando che l’Europa “resti unita per battere il terrorismo”.

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