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Calciomercato, la Cina ferma le spese pazze: “Allo studio un tetto ai salari e ai costi dei cartellini”

Le spese folli del calcio cinese potrebbero essere già al capolinea: l’Amministrazione Generale dello Sport cinese ha annunciato, infatti, che sono allo studio misure per contrastare l’impiego spropositato di capitali nelle sessioni di calciomercato (Oscar e Tevez i casi più eclatanti).

Queste la nota dell’ente governativo cinese (riportata dal Financial Times): “Sarà introdotto un tetto salariale e ai costi dei cartellini per controllare gli investimenti irrazionali, e insieme sarà introdotta una supervisione delle finanze dei club per contenere i prezzi dei giocatori all’interno di un limite ragionevole. Alcune questioni che sono emerse nell’ultimo periodo hanno generato discussioni accese e attirato l’attenzione visti i soldi bruciati da qualche club per portare in Cina giocatori stranieri con un ingaggio esagerato”.

Al momento non ci sono cifre o tetto stabiliti, ma l’ipotesi più concreta, oltre al salary cap (presente in tante discipline non calcistiche) è anche quella di obbligare ad investire una percentuale di quanto speso sul mercato nello sviluppo del calcio cinese (nell’ottica di un progetto governativo per portare il movimento ai vertici mondiali nei prossimi decenni) e la lotta agli accordi sottobanco: “Giocatori e agenti che saranno scoperti a violare i regolamenti saranno severamente puniti”.

 

Andrea Zito

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Andrea Zito
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