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Operazione anti camorra: trentuno arresti VIDEO|Appartengono ai ‘Bidognetti’ del clan dei Casalesi

Trentuno persone sono state arrestate (29 in carcere e due ai domiciliari) oggi tra Casal di Principe (CE),  Parete (CE), Formia (LT) e L’Aquila, dalla DIA di Napoli, dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dal Gruppo della Guardia di Finanza di Formia e dalla Compagnia Carabinieri di Casal di Principe.

I fermati cono tutti ritenuti appartenenti al clan dei casalesi, ed, in particolare, all’agguerrita fazione Bidognetti, attiva nell’intera provincia di Caserta e nel basso Lazio. Tra loro anche due figlie e la nuora di Francesco Bidognetti, capo storico e fondatore del clan con Francesco Schiavone. Una misura cautelare è stata notificata nel carcere di L’Aquila anche al capoclan.

Katia e Teresa Bidognetti, rispettivamente 35 e 26 anni, la prima ora in carcere mentre la seconda è domiciliari perchè in gravidanza, insieme a Orietta Verso, 42 anni, anche lei ora in carcere, moglie del secondogenito del boss, Raffaele Bidognetti, tutte e tre sinora incensurate, avevano un ruolo apicale all’interno della ‘famiglia’. Arrestato anche Vincenzo Bidognetti, conosciuto come’ ‘o bellillo’, che non è parente del capocosca nonostante il cognome, che era l’unico degli affiliati autorizzato a tenere rapporti con le tre donne e che faceva da tramite tra loro e le il resto della cosca.

L’operazione ha riguardato, da una parte, alcune vicende delittuose riguardanti le attività illecite poste in essere dagli appartenenti alla famiglia Bidognetti, dall’altro alcune vicende estorsive commesse da affiliati militari del clan, operanti sul territorio.

Gli arrestati sono stati ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, ricettazione ed estorsione, delitti, questi ultimi, aggravati ex art. 7 L. 203/91 (l’aver commesso tali reati per favorire il clan dei casalesi e/o per essersi avvalsi dei metodi mafiosi).

Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di numerosissimi collaboratori di giustizia e delle imprescindibili attività di intercettazione (telefoniche, ambientali e telematiche).

Tra gli arrestati: Gaetano Cerci, l’imprenditore dei rifiuti condannato per il traffico di sostanze tossiche dal Nord Italia e importante colletto bianco dei Casalesi con accertati legami con la P2 di Licio Gelli, e l’ex marito di Katia Bidognetti, Giovanni Lubello, già coinvolto in precedenti indagini antimafia.

Cerci, condannato lo scorso anno a 16 anni di carcere nell’ambito del processo Resit sul traffico di rifiuti diretto negli anni dai Casalesi e sul disastro ambientale provocato dallo sversamento illegale di rifiuti tossici nei siti campani, ha ricevuto in carcere, essendo già detenuto, l’ordinanza per associazione camorristica mentre Lubello, condannato a cinque anni nel processo in abbreviato cosiddetto il ‘Principe e la Scheda Ballerina’, è invece finito ai domiciliari a Formia (Latina).

I carabinieri hanno notificato il provvedimento in carcere a Luigi Bitonto, già detenuto perché arrestato nei mesi scorsi per le estorsioni ai lidi balneari di Castel Volturno.

Egidio Villa

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Egidio Villa
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