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L’odissea dell’Atletico Tucuman: cambiano aereo, dimenticano le divise, ma passano il turno di Libertadores

Tenetevi forte, perché quella dell’Atletico Tucuman è una storia ai limiti della follia, con un finale da favola. Solo così si può descrivere la storia della squadra argentina di San Miguel de Tucuman, che nella notte italiana ha centrato la terza fase della Copa Libertadores nel più rocambolesco dei modi.

La squadra argentina infatti decide di prepararsi per la gara di ritorno contro il Nacional di Quito in altura, ma il giorno della gara all’aeroporto di Guayaquil (sede del ritiro) al volo privato della squadra viene negato il decollo dalla torre di controllo, per il mancato rispetto delle normative dell’Ecuador.

Si rischia la sconfitta a tavolino (il ritardo massimo consentito sull’orario di inizio è di 40 minuti): una telefonata in sede e subito l’imbarco su un volo di linea per Quito che atterra a soli 13 minuti dal fischio d’inizio. Bisogna correre con un pullman turistico verso lo stadio avendo negli occhi e nelle orecchie il countdown delle tv sudamericane. Ma altro problema: le divise sono tutte stivate su un altro volo!

Ma il destino sembra essere dalla parte del Tucuman: a Quito sta giocando la nazionale argentina per il campionato sudamericano under 20, che venuta a sapere del fatto presta tutto alla squadra in difficoltà, persino le scarpe e le maglie “albiceleste” con numeri di maglia e nomi dei nazionali argentini. L’arbitro da l’ok: si gioca e, dopo il 3-2 dell’andata, Fernando ‘el Chajarì’ Zampedri (28 anni) segna il gol della vittoria, che vale il passaggio del turno. Non sappiamo quale sarà il percorso del Tucuman: la sua notte rimarrà nella leggenda.

Andrea Zito

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Andrea Zito
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