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Maxi operazione nelle sale da gioco VIDEO |La polizia chiude 12 locali in varie parti d’Italia

Maxi operazione della polizia di Stato nelle sale giochi. Sono stati chiusi 12 locali, controllati 104 esercizi commerciali (punti di ricarica, sale giochi, sale scommesse e associazioni culturali) e denunciate 24 persone, responsabili di esercizio abusivo di attività di gioco e ricettazione.

Sono state contestate 59 sanzioni amministrative, che hanno anche riguardato il mancato rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro.

Sono stati, inoltre, sequestrati 21.380 euro in contanti e, soprattutto, documenti contabili utili per ricostruire i flussi illeciti di denaro. Si tratta di una vera e propria contabilità, parallela a quella legale, riportata sia in tradizionali ‘libri mastri’ in cui venivano indicati nomi, cifre e conti correnti, anche stranieri, sia in sofisticati software di gestione contabile.

A Bari, in particolare, i poliziotti hanno notato entrare alcuni minorenni in sale scommesse strategicamente posizionate nei pressi di alcune scuole. Queste sale, immediatamente controllate, sono risultate abusive e, pertanto, sanzionate. Controlli anche a Napoli e a Palermo.

Tutta l’operazione ha coinvolto circa 300 poliziotti altamente specializzati che appartengono ai ‘Nuclei della Polizia dei Giochi e delle Scommesse’, istituiti presso il Servizio Centrale Operativo (SCO), e tutte le Squadre Mobili delle Questure. Si tratta di un reparto speciale, costituito nel 2002, i cui appartenenti, dopo uno specifico corso di formazione, sono impiegati, talvolta anche attraverso operazioni sotto copertura, in diverse aree di intervento.

L’azione dei Nuclei mira a contrastare, tra le altre cose, l’organizzazione e la gestione delle scommesse clandestine, l’utilizzo di apparecchi da intrattenimento illegali, l’alterazione dei risultati di gare sportive, tra cui le corse dei cavalli e le gare di campionato di diversi sport, i fenomeni dell’usura e delle estorsioni connessi alle scommesse.

All’operazione, denominata Reset, ha contribuito anche personale delle Divisioni Anticrimine delle Questure coinvolte e dei Reparti Prevenzione Crimine operanti su quei territori.

Un giro di affari, quello che ruota attorno al mondo dei giochi e delle scommesse, che ha fruttato, nel 2016, oltre 90 miliardi di euro e che ha, ovviamente, attirato anche l’interesse delle organizzazioni criminali italiane e straniere, anche di tipo mafioso.

A Palermo sono stati chiusi 10 locali per sale giochi di cui 2 nel quartiere Uditore (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); 2 a Settecannoli (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore; uno dei due anche per lo svolgimento di attività di sala giochi abusiva); uno a Boccadifalco (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno a Borgo Nuovo (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore, nonché per attività abusiva di sala giochi); uno nel quartiere Oreto (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno Montepellegrino (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno nel quartiere Zisa (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore); uno Brancaccio (scommesse clandestine in assenza di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore).

Nel corso dell’operazione, sempre a Palermo, sono state, inoltre, elevate sanzioni amministrative per 45.000 euro, in particolare per violazione della normativa di settore sul gioco d’azzardo (presenza di terminali videopoker).

Fabrizio Messina

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