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Catania, il pm “difende” i giovani scafisti | “Agiscono per necessità, colpa della politica”

Secondo la Procura di Catania, i giovani scafisti non scelgono liberamente di fare i “traghettatori”, ma sono costretti dalle organizzazioni criminali. Per il pm Carmelo Zuccaro, agiscono “sotto stato di necessità, per questo non è configurabile per loro il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“.

Zuccaro ha illustrato la linea della Procura di Catania di fronte alla commissione Schengen. La decisione fa seguito anche a pronunce del Tribunale del Riesame.

“Le ong non inseguono profitti privati, ma si rendono responsabili della violazione dell’art. 12 della Bossi-Fini? – si chiede Zuccaro – Appena si verificherà uno di questi casi verrà aperta un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“.

Secondo Zuccaro “si può dubitare del fatto che si sceglie sempre il porto d’approdo e si portano in Italia migranti che non dovrebbero arrivare”. Il procuratore spiega che la “convenzione di Ginevra impone di portare le persone soccorse in mare nel porto più vicino, e questo non avviene”.

Zuccaro però poi ha precisato che tale condotta “non rappresenta una violazione penalmente perseguibile“. Per il pm “la magistratura applica le leggi e un’eventuale inchiesta non sarebbe la soluzione al problema”. “Il resto è nelle vostre mani, è responsabilità della politica”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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