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Mafia Capitale, le rivelazioni di Carminati | “La guerra non è ancora finita”

“La guerra non è ancora finita”. Sono parole dure ma inequivocabili quelle rilasciate da Massimo Carminati, rinchiuso nel carcere di Rebibbia, nel secondo giorno di esame, nell’ambito del processo ‘Mafia Capitale’.

“Non è una novità che ero in guerra e a quanto pare la guerra con il mondo non è finita, come vede sono l’unico al 41 bis in attesa di giudizio”. L’ex Nar è tornato a parlare del suo passato quando l’avvocato gli ha chiesto di spiegare il senso delle sue intercettazioni relative alla vicenda della Banda della Magliana. “Io posso stare solo contro tutti – ha aggiunto – a me non fa paura”.

“Della Banda della Magliana – ha proseguito in video conferenza collegato a Parma – io ero amico di Franco Giuseppucci. Abitava a 50 metri da casa mia. Ci conoscevano da ben prima della banda. Io facevo politica e anche lui era vicino politicamente a me. Per me era un amico ma sia chiaro: non c’è nessuna proprietà transitiva. Anche gli altri li conoscevo ma non c’erano rapporti con loro. Erano bravi ragazzi. Ovviamente parlo dal mio punto di vista: non sono mai stato una mammoletta. In quel processo quello che dovevo pagare ho pagato: secondo gli inquirenti avevano trovato delle armi riconducibili a me nel deposito al ministero della Sanità”.

Poi parla della Banda della Magliana che, a suo dire, “non esisteva. Anche il capitano del Ros lo ha detto. Così l’ha chiamata Domenico Sica ed allora era diventato un fatto mediatico. Era un’ipotesi da cui siamo stati tutti assolti” ha spiegato. “Uno può raccontare tutte le favole che vuole – ha detto. La vita è vita, il romanzo deve a nutrire la mente della gente nel tempo libero. È intrattenimento”.

 

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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