Velletri, usura e spaccio: cinque arresti |In manette è finita un’intera famiglia

di Redazione

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Velletri, usura e spaccio: cinque arresti |In manette è finita un’intera famiglia

| martedì 11 Aprile 2017 - 09:39

Usura, estorsione, violenza sessuale, lesioni personali e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono queste le accuse per le quali un interno nucleo familiare è stato arrestato dai carabinieri.

È accaduto a Velletri, alle porte di Roma, dove i carabinieri hanno eseguito 5 provvedimenti restrittivi nei confronti di 3 uomini, tra cui un 18enne, e 2 donne residenti tra Ariccia ed Albano Laziale.

Al vertice un 42enne di Ariccia, con diversi precedenti, già destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, il quale è ritenuto responsabile anche di violenza sessuale continuata nei confronti di una donna annoverata tra le vittime di usura nonché lesioni personali ai danni di un uomo, anche lui vittima di usura, a cui avrebbe fratturato sei costole.

Poi c’era la moglie 44enne e ilfiglio di 18 anni, nonché degli altri due indagati una donna di 57 anni e di un altro uomo di 31.

Gli arresti, tre in carcere, uno degli arresti ai domiciliari e uno obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, scaturiscono da un’articolata attività di indagine condotta dal novembre 2016 al marzo 2017, dal Nucleo Operativo della Compagnia di Velletri e dalla Stazione Carabinieri di Ariccia.

Le indagini hanno consentito di disarticolare un sodalizio criminale definibile di tipo “familiare” poiché tre degli indagati sono rispettivamente marito, moglie e figlio maggiorenne di un nucleo familiare di Ariccia operante in un clima di diffusa e pericolosa omertà.

Tanti erano gli affari della banda. Il più proficuo era quello relativo all’erogazione di somme di denaro gravate da elevati tassi d’interesse, anche pari al 240% su base annua. Soldi che venivano recuperati attraverso minacce verbali, psicologiche, e metodi estorsivi degenerati anche in violente aggressioni fisiche con gravissime lesioni personali e violenze sessuali. Poi c’era la vendita di cocaina, con forme di pagamento anche ratealizzato che andavano ad alimentare il circuito usuraio.

Il sistema era attivo da quattro anni: in totale sono state 207 le vittime.

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