Filippo Ganna è medaglia d’argento nell’inseguimento individuale ai mondiali di ciclismo su pista: si tratta della terza medaglia azzurra in questi mondiali dopo l’oro di Rachele Barbieri e il bronzo nell’inseguimento a squadre maschile (vinta dallo stesso Ganna).
Ad imporsi e conquistare la medaglia d’oro è stato l’australiano Jordan Kerby con il tempo di 4’17″068, precedendo di oltre 4 secondi l’azzurro (rimasto sempre su un ritmo costante, ma non in grado di impensierire il poderoso avvio dell’avversario).
Una finale condizionata da un giallo in avvio: dalle tribune infatti (dopo circa 700 metri di gara) viene udito un suono simile ad uno sparo della giuria, che induce Ganna a fermarsi chiedendo ai giudici di ripetere la prova. Inizialmente si ventila la possibilità di valutare il distacco dopo i primi 2 giri percorsi, ma poi la prova è stata ripetuta da zero.
Un restart che ha condizionato entrambi gli atleti, autori di tempi ben al di sopra dei tempi realizzati in fase di qualifica: Kerby in qualifica aveva ottenuto il crono stratosferico di 4’12″172 (terza prestazione mondiale di sempre), mentre Ganna aveva ottenuto un 4’14″647, vicinissimo al record italiano e suo personale che in finale sarebbe valso la vittoria.