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Viterbo, scoperta frode per 25 milioni di euro | 14 rinvii a giudizio per bancarotta fraudolenta

La Guardia di Finanza di Civita Castellana (Viterbo) ha sgominato un’organizzazione a struttura familiare, accusata di truffa a danno degli istituti di credito tramite emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Sono ora 14 le richieste di rinvio a giudizio presso la Procura della Repubblica di Roma per bancarotta fraudolenta e di distruzione o occultamento di scritture e documenti contabili: l’evasione fiscale contestata è di circa 25 milioni di euro mentre sarebbero circa 600 i lavoratori per i quali non sono state versate le ritenute IRPEF dovute.

Secondo quanto raccolto in fase d’indagine dalla Guardia di Finanza, l’organizzazione avrebbe sfruttato diverse società (poi portate al fallimento) e vari prestanome per simulare la propria solidità economica e mascherare (a danno degli istituti di credito) ingenti disponibilità di somme di denaro a mezzo di bonifici, assegni, contanti e finanziamento soci.

Nel tentativo di risalire ai soggetti amministratori dell’organizzazione, è stata scoperto anche un secondo gruppo societario, operante a Roma secondo il medesimo sistema fraudolento, basato sull’uso spregiudicato traslazioni di crediti e debiti tra le varie imprese, al fine di occultare la complessiva situazione di insolvenza e ingannare i controlli del sistema bancario spostando costantemente la liquidità disponibile e traslando la situazione creditoria e debitoria.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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