Legge elettorale, depositata proposta Pd-M5S-FI| Renzi: “Teoricamente si può votare ad ottobre”

di Redazione

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Legge elettorale, depositata proposta Pd-M5S-FI| Renzi: “Teoricamente si può votare ad ottobre”

| mercoledì 31 Maggio 2017 - 07:22

Il relatore Emanuele Fiano, depositando in commissione Affari costituzionali il maxi-emendamento voluto da Pd-M5s-FI che prevede la legge elettorale alla tedesca, ha presentato anche un secondo emendamento che ridisegna i collegi. Questo consente di bypassare la necessità di una delega che avrebbe richiesto ulteriori trenta giorni al governo per indicarli. Inoltre sono state fissate quote rosa per i collegi uninominali.

Il sogno di Matteo Renzi si chiamava “Rosatellum“, ma la realtà non può che essere il “tedescum“. Nella relazione finale alla Direzione del Pd, il segretario ha sottolineato di aver “continuato a sognare un modello maggioritario. Ma il Mattarellum corretto, il Rosatellum, non poteva essere approvato perché mancavano i numeri“.

La mozione Renzi, che prevedeva il via libera all’accordo tra Pd, FI e M5S, è stata approvata dal partito anche se con 33 astenuti. La volontà del segretario è di “chiudere la riforma elettorale entro il 7 luglio“. Le elezioni, a questo punto, potrebbero essere anticipate tra settembre e ottobre perché, chiarisce il leader dem, “io non sono impaziente, il voto però non è una minaccia ma democrazia”.

Ma nel governo ci sono molti ministri contrari, da Angelino Alfano ad Andrea Orlando. Lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan esprime le sue preoccupazioni sulla manovra da scrivere “sotto ciclo elettorale”. Si prevede, in sostanza, la soglia al 5 per cento, nessun premio di governabilità e nomi dei candidati sulla scheda.

Per Renzi “la soglia al 5% è un elemento inamovibile del sistema tedesco e l’altro elemento cardine è che la scheda deve avere i nomi”. No ai “veti” dei piccoli partiti, è la linea del Pd e anche di Silvio Berlusconi che smentisce retroscena su una sua contrarietà alla soglia al 5%: “Fosse per me la porterei all’8%”, rincara il Cavaliere.

Angelino Alfano aveva condannato “l’impazienza del Pd di portare l’Italia al voto tre o quattro mesi prima in piena legge di stabilità che costerà miliardi all’Italia“. Il leader di Ap, a questo punto, sogna di aggregare “una coalizione liberale popolare che supererà la soglia”.

Per il leader della minoranza Pd Andrea Orlando. “Puntare ad elezioni in autunno rischiando l’esercizio provvisorio di bilancio significherebbe assumersi la responsabilità di un salto nel buio“. Il dubbio, chiede Orlando in direzione, è “se questo sistema garantirà stabilità”.

Il premier Gentiloni si defila e promette continuità: “Ribadisco che il governo – ha detto a margine dell’incontro con il primo ministro canadese Justin Trudeau – si augura un’intesa sulla legge elettorale, ma che non abbiamo un ruolo da protagonisti. Confermo che il governo è nella pienezza dei suoi poteri e ha degli impegni che intende mantenere”.

Intanto, nella serata di oggi, Renzi, a Porta a Porta, ha detto che “il terrorismo psicologico sulla necessità di un decreto a luglio, ce lo chiede l’Europa, è una barzelletta. Teoricamente si può votare ad ottobre, succede in Germania e in Austria, non si rischia esercizio provvisorio. Poi si può votare anche in primavera”.

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