Terrorismo, espulsi due marocchini filo – jihadisti | Avevano legami con le milizie del Califfato

di Redazione

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Terrorismo, espulsi due marocchini filo – jihadisti | Avevano legami con le milizie del Califfato

| venerdì 02 Giugno 2017 - 09:27

Sicurezza nazionale, questa la motivazione con la quale due cittadini marocchini, di 25 e 29 anni sono stati espulsi dall’Italia. Lo si legge in una nota del Viminale. Con questi rimpatri, il 48° e il 49° del 2017, salgono a 181 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel Paese di provenienza, dal 1°gennaio del 2015.

Il primo marocchino, residente nel bresciano e titolare di permesso di soggiorno, è stato espulso perché, a seguito di indagini investigative condotte dal Ros è risultato far parte del circuito relazionale del foreign fighter El Abboubi Anas, arrestato nel giugno 2013 dalla Digos della questura di Brescia, “per i reati di addestramento ad attività con finalità di terrorismo internazionale e, successivamente alla sua liberazione, partito nel settembre dello stesso anno per la Siria dove si è unito alle milizie dello Stato Islamico”.

In particolare, le indagini hanno poi documentato l’adesione del marocchino espulso all’ideologia jihadista e la condivisione sui social di contenuti d’area relativi al Califfato nonché files riconducibili al citato Abboubi a conferma dello stretto legame con quest’ultimo. Lo straniero è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Malpensa, con un volo diretto a Casablanca.

Il secondo marocchino, abitante senza fissa dimora a Perugia, in passato ha studiato presso l’Università per gli Stranieri, allo stato senza permesso di soggiorno e fonti di reddito. Lo straniero era stato già segnalato alle Forze di Polizia nel 2010 in quanto imam e responsabile del centro di preghiera di via dei Priori, nel capoluogo umbro, nonché per i suoi rapporti, ancora attuali, con il connazionale Hadeg Abdelmoutalib, già oggetto di attività info-investigative svolte dalla DIGOS perugina in ragione della sua accertata contiguità con gli ambienti dell’estremismo islamico.

Inoltre, il marocchino espulso è stato oggetto di mirati approfondimenti investigativi in quanto, in occasione di una predica recentemente tenuta nel citato luogo di culto, avrebbe divulgato messaggi dal tenore radicale, invocando “il taglio della testa per i non credenti” ed invitando i presenti, se chiamati da Allah, a sacrificare la propria vita. È stato rimpatriato dalla frontiera dell’aeroporto di Bologna con un volo diretto a Casablanca.

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