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Sfruttamento della prostituzione a Catania VIDEO | Sgominata una banda, arrestato anche un latitante

È stata denominata “Big Boss” l’operazione della Squadra Mobile di Catania che ha portato all’arresto di sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, nonchè sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, con l’aggravante di avere commesso il fatto con violenza grave ai danni di una minore.

Questi i responsabili: Gheorghe Eduard Ciobanu, Romania (classe 1994), inteso “Edy”, in atto detenuto; Marius Negoita, Romania,  (classe 1983), in atto detenuto; Marcel Dumitru, Romania (classe 1994), in atto detenuto; Salvatore D’Anna (classe 1972),  per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari; Angelo La Spina (classe 1952),  per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Le indagini sono partite a seguito delle dichiarazioni rese da una cittadina rumena, vittima di sfruttamento, dopo il suo ingresso sul territorio nazionale.

La ragazza ha dichiarato di avere lasciato il proprio paese d’origine insieme ad un connazionale il quale, una volta giunti in Italia, le aveva sottratto la carta di identità, costringendola a prostituirsi, sotto la minaccia di sottrarle il figlio, minore rimasto in Romania.

Trascorsa qualche settimana, la ragazza aveva deciso di darsi alla fuga, contattando un cliente che l’aveva aiutata a scappare e accompagnata dalla Polizia per presentare denuncia.

I servizi di intercettazione, curati dagli investigatori della Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” della Mobile di Catania hanno consentito di individuare il capo dell’organizzazione, Gheorghe Eduard Ciobanu, spesso indicato dal gruppo come “Capo Grande”, il quale, oltre a sfruttare le prostituite nella sua disponibilità, pretendeva dagli altri connazionali sfruttatori, Marius Negoita e Marcel Dumitru, il versamento di somme di denaro, per il “posto di strada” di ogni donna rumena che si sfruttava.

Nel corso delle indagini è altresì emerso che l’organizzazione si avvaleva di due uomini italiani, D’Anna e La Spina, i quali, pur estranei all’associazione criminosa, favorivano sia la prostituzione delle giovani donne, sia i loro sfruttatori.

Nell’ambito della medesima indagine, è stato altresì tratto in arresto (grazie all’attività congiunta di personale della “Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione”, in collaborazione con gli agenti della “Squadra Catturandi”), in esecuzione di un pregresso mandato d’arresto europeo, emesso dall’Autorità Giudiziaria di Caras Severin (Romania), anche un ulteriore soggetto di nazionalità rumena (estraneo alla presente indagine): Gabriel Condras. Questi infatti, era ricercato, dovendo espiare la pena di anni tre e mesi due di reclusione per il reato di partecipazione ad un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di tabacchi.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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  • A prescindere dai riti woodoo, in ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.

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