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Grattacielo in fiamme nell’ovest di Londra | Almeno 12 morti: “Due italiani sono dispersi”

Un gravissimo incendio ha avvolto la Grenfell Tower, un grattacielo residenziale nella zona ovest di Londra, a North Kensington, vicino alla stazione di Latimer Road, divampato alle ore 1.00 locali, le 2.00 in Italia. I vigili del fuoco, in un comunicato diramato intorno alle 8 del mattino (ora locale), hanno annunciato la presenza di vittime: i morti (come poi confermato dalla polizia) sono almeno 12. I feriti sarebbero 74, 20 sono in gravi condizioni non ancora precisato il numero dei dispersi.

Secondo fonti della Farnesina, “al momento risultano dispersi due connazionali sulla cui identità viene mantenuto il più stretto riserbo”. “Il Consolato generale a Londra è in costante contatto con le autorità britanniche per verificare il coinvolgimento dei nostri connazionali. Fin dalle prime ore di stamani l’Ambasciata e il Consolato, in stretto raccordo con la Farnesina, seguono gli eventi di Londra”.

“Siamo stati al telefono con i ragazzi fino all’ultimo istante, poi ci hanno detto che l’appartamento era invaso dal fumo e le comunicazioni si sono interrotte. Speriamo solo in un miracolo”, ha detto Giannino Gottardi, il papà di Marco, l’architetto veneto che con la fidanzata Gloria Trevisan risulta tra i dispersi dell’incendio della Grenfell Tower di Londra. “Mi hanno detto che mio figlio e la sua fidanzata non risultano nell’elenco dei ricoverati”.

C’erano degli italiani che vivevano nella torre“, afferma Beatrice Antonini dell’agenzia immobiliare Real Estate Genius ai microfoni di Radio 24. “Nella torre abbiamo cinque appartamenti affittati e alcuni clienti sono italiani, in particolare si tratta di due famiglie italiane con bambini. Al momento non abbiamo saputo nulla di loro”.

Secondo i media britannici, per ore si è temuto il crollo della struttura (gravemente danneggiata dal rogo), ma nella tarda mattinata i vigili del fuoco hanno sognato tale ipotesi. Sarebbero circa 500 i residenti della struttura. La causa del rogo (ancora da verificare) potrebbe essere stata un cortocircuito ad un frigorifero.

L’allarme antincendio non sarebbe scattato al divampare del rogo. I vigili del fuoco lavorano dalle ore notturne per gestire le fiamme e al momento non riusciti a raggiungere il 21esimo dei 27 piani dell’edificio (isolato da un cordone di sicurezza e con il traffico dirottato verso altre aree della città per are priorità ai soccorsi).


La stampa britannica ricorda che nel 2013 la torre era già stata scenario di una tragedia sfiorata a causa di sovratensioni dovute a cablaggio elettrico difettoso. Un comitato di cittadini inoltre aveva denunciato le carenze sul piano della sicurezza, a causa dell’agibilità di un solo ingresso e la presenza di rivestimenti in plastica considerati pericolosi e infiammabili.

Le fiamme si sono diffuse in tutto l’edificio dal terzo piano in poi (alto 27 piani – circa 120 appartamenti), con i residenti evacuati dalle squadre dei vigili del fuoco con oltre 200 unità. Il portavoce della polizia metropolitana di Londra nella notte ha confermato che i feriti accertati sono almeno 50, con ustioni, intossicazione da fumo e contusioni da caduta.


Allarme e paura anche per la possibilità di persone disperse, con i social inondati da richieste di soccorso, su tutte quelle di una famiglia che nelle fasi concitate dell’evacuazione ha perso di vista la figlia, una bambina di 13 anni. Le vie di fuga e le scale sarebbero state compromesse dall’incendio e ci sarebbero ancora persone ancora intrappolate nell’edificio.

I testimoni riferiscono di scene da incubo, con l’edificio avvolto dalle fiamme, esplosioni, urla e persone che nel panico hanno lanciato nel vuoto i propri figli o si sarebbero lanciata esse stesse per sfuggire all’incendio. Le fiamme e la colonna di fumo sono andate via via affievolendosi nella notte, dopo che la cenere si è depositata in grandi quantità anche a 100 metri di distanza in linea d’aria dall’edificio.

Queste le dure parole del sindaco di Londra, Sadiq Khan: “Per fortuna gli abitanti non hanno atteso nei loro appartamenti e sono fuggiti per mettersi in salvo. Uno dei motivi di preoccupazione è che si tratta di un edificio di 24 piani ma per ovvi motivi, vista l’estensione dell’incendio, i nostri esperti non sono stati in grado di arrivare fino in cima, quindi ovviamente queste sono domande cui dovrà essere data risposta prima possibile”.

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Andrea Zito

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Andrea Zito
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