Caos Torino, incertezze sul grido “bomba” | Si indaga anche sulle misure di sicurezza

di Redazione

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Caos Torino, incertezze sul grido “bomba” | Si indaga anche sulle misure di sicurezza

| sabato 17 Giugno 2017 - 19:57

Non abbiamo alcuna certezza, nessuna prova che qualcuno abbia gridato ‘bomba’. Stiamo indagando, ma più che procuratori servono esperti di psicologia sociale perché c’è stata una psicosi collettiva“. È questa la posizione del il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, nell’ambito dell’inchiesta sulla calca in piazza San Carlo durante la finale di Champions League.

Spataro poi ammette nel corso del suo intervento a ‘La Repubblica delle idee’: “C’è un filone delle indagini che riguarda il rispetto delle misure di sicurezza che dovevano essere adottate in casi simili e se c’e’ un nesso con la morte della donna ed i feriti. Serve esaminare i fatti con freddezza”.

Dure le parole del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri contro il sindaco di Torino Appendino: “Lei fa sapere di essere scossa per la morte di Erika Pioletti. In realtà dovrebbe essere considerata responsabile del disastro che si è verificato a Torino. Lei, sindaco della città, se ne era tranquillamente andata a Cardiff senza nemmeno firmare le più elementari delibere che avrebbero garantito una minore pericolosità degli assembramenti che si sono comprensibilmente formati in città per seguire un importante evento”.

“La Appendino era stata lodata come miglior sindaco d’Italia, ma alla prima emergenza ha dimostrato di essere incapace e irresponsabile come tutti i grillini. Altro che scossa! Deve essere messa sotto accusa per le sue responsabilità politiche e morali e chi di dovere dovrà accertare se ve ne sono alcune di natura penale. È un ulteriore capitolo di vergogna per il movimento grillino che sa urlare e strepitare contro tutti ma da Roma a Torino ha dimostrato l’assoluta inadeguatezza dei propri rappresentanti. La si smetta con le lodi alla Appendino, che, se prima era il nulla, oggi è un pericolo per una città che se ne deve liberare. Va inchiodata alle sue evidenti responsabilità“.

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