Ue, stangata a Google: multa da 2,42 miliardi | Sanzione per abuso di posizione dominante

di Fabrizio Messina

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Ue, stangata a Google: multa da 2,42 miliardi | Sanzione per abuso di posizione dominante

| martedì 27 Giugno 2017 - 13:22

Stangata nei confronti di Google da parte della Commissione europea, che commina una multa al gigante del web pari a 2,42 miliardi di euro, la più alta sanzione mai comminata dall’Antitrust europeo per abuso di posizione dominante. Google ha già annunciato un ricorso presso la Corte di giustizia europea.

Le accuse rivolte a Google (e alla sua controllante Alphabet) riguardano l’abuso nello sfruttamento del servizio Google Shopping, con l’accusa alla società americana di dare maggiore risalto (in alto a destra nelle voci di ricerca) al suo servizio di comparazione degli acquisti e non alle varie aziende indicizzate (che rimarrebbero spesso nelle ricerche generiche).

La sanzione (nettamente superiore alle attese, che parlavano di circa un miliardo) comporta il limite massimo di 90 giorni per modificare le pratiche commerciali definite illegali da Bruxelles e dal commissario alla concorrenza Margrethe Vestager e nuove multe pari al 5% del giro d’affari per ogni giorni di ritardo nell’applicazione del dispositivo.

La multa (che supera il record che risaliva al 2009 con la sanzione a Intel di 1,06 miliardi) è comunque inferiore al tetto massimo previsto dalle regole Ue, che sarebbe potuto arrivare al 10% del giro affari di Google e Alphabet, pari a oltre 8 miliardi di dollari su un totale di 80 miliardi di fatturato nel 2016

Secondo la Commissione, “le prove dimostrano che il competitor messo maggiormente in risalto compare soltanto a pagina 4 dei risultati“, quando secondo studi e indagini di consumo dimostrano che il 95% dei click su Google sono a favore di risultati indicizzati nella prima pagina dei risultati, solo 1’% quelli della seconda pagina. Secondo Vestager, “Google ha abusato della sua posizione dominante sul mercato della ricerca per promuovere il suo servizio di comparazione dello shopping, declassando quelli dei suoi concorrenti”.

 

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