Trump in Polonia punta forte sul nazionalismo| “Chiuderemo sempre di più le nostre frontiere”

di Giuseppe Citrolo

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Trump in Polonia punta forte sul nazionalismo| “Chiuderemo sempre di più le nostre frontiere”

| venerdì 07 Luglio 2017 - 10:25

All’inizio della sua visita di quattro giorni in Europa, nel corso della quale parteciperà al vertice del G20 ad Amburgo, Donald Trump è passato per la Polonia e nella capitale Varsavia ha fatto un discorso dai toni accesi e nazionalisti; si è scagliato contro i nemici dell’Occidente, a partire dal terrorismo islamico e dalla Russia fino ad arrivare alla secolarizzazione e all’eccessiva burocrazia statale.

Ecco le parole infuocate di The Donald, pronunciate sul luogo della rivolta polacca antinazista del 1944: “Come ci ricorda l’esperienza polacca, la difesa dell’Occidente non dipende solo dai mezzi a disposizione ma anche dalla volontà del suo popolo di prevalere; la questione fondamentale del nostro tempo è se l’Occidente ha la volontà di sopravvivere“.

Il presidente americano ha descritto la Polonia, che nell’ultimo secolo ha subito occupazioni naziste e sovietiche, come un esempio di forza di volontà: “La storia della Polonia è la storia di un popolo che non ha mai perso la speranza, che non si è mai spezzato, e che non ha mai scordato le proprie origini“.

Trump ha poi esortato l’Occidente a difendere le proprie tradizioni, tema questo molto caro ai populisti del partito Diritto e Giustizia, che oggi governano la Polonia: “Gli americani, i polacchi e gli altri europei amano la libertà individuale e la propria sovranità. Dobbiamo lavorare insieme per contrastare quelle forze, che vengano da fuori o da dentro, dal sud o dall’est, che minacciano di distruggere questi valori e i legami di cultura, fede e tradizione che ci rendono quelli che siamo”.

Per la prima volta il presidente Usa ha proclamato il proprio attaccamento all’articolo 5 della Carta istitutiva della Nato, quello che impegna gli stati membri a soccorrersi a vicenda in caso di attacco esterno, ma ha anche continuato ad attaccare gli altri membri dell’Alleanza Atlantica per le proprie insufficienti spese militari.

Inoltre Trump ha più volte fatto riferimento alla minaccia posta dal terrorismo islamico dicendo: “Le nostre frontiere saranno sempre chiuse all’estremismo e al terrorismo; non possiamo accettare coloro che non rispettano i nostri valori e usano l’odio per giustificare la violenza”. Ha anche criticato, cosa rara per lui, la Russia putiniana: “Mosca sta portando avanti attività destabilizzatrici in Ucraina e altrove; inoltre aiuta regimi ostili in Siria ed Iran“.

Si è anche dato ad un’invettiva reaganiana contro la burocrazia: “Su entrambi i lati dell’Atlantico i nostri cittadini sono minacciati anche da un altro pericolo, questa volta interno. Si tratta dell’avanzare inesorabile della burocrazia governativa che risucchia la vitalità e la ricchezza del popolo. L’Occidente è diventato grande non grazie ad un’ossessiva regolamentazione ma perché alla gente è stata data la libertà di perseguire i propri sogni“.

Non poteva mancare un attacco ai media americani, prima di tutto alla Cnn: “Da molto tempo vanno spargendo notizie false. Si occupano di me in maniera disonesta. Basta con queste fake news!“. Probabilmente questa breve visita a Varsavia da parte di Trump ha avuto vari scopi: galvanizzare la propria base nel partito repubblicano, cercare i favori della numerosa comunità polacco-americana e infine mostrare ad Angela Merkel, con cui durante il G20 di Amburgo c’è stato bilaterale molto teso, che nella Polonia populista Trump ha un prezioso alleato europeo.

Foto da Twitter.

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