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Pensioni truccate e triplicate per i sindacalisti| La scoperta della Corte dei Conti e dell’Inps

Pensioni triplicate rispetto all’ultimo stipendio grazie alla contribuzione aggiuntiva. Il Corriere della Sera ha acceso i riflettori su questo “trucchetto” usato dai sindacalisti per maggiorare la pensione.

È stato infatti appurato come la contribuzione aggiuntiva dovuta al ruolo sindacale venisse considerata nella quota A (che riguarda le occupazioni fisse e continuative) invece che nella quota B (che raccoglie i contributi di chi esercita un ruolo temporaneo e provvisorio).

Una sentenza della Corte dei Conti avrebbe condannato questa pratica scorretta, ma nonostante ciò il Ministero del Lavoro ha fatto sapere che lo stop a queste operazioni vale solo per il futuro.

La magistratura contabile ha dato torto a un maestro elementare che era stato sindacalista e segretario della Gilda (il sindacato scolastico) che aveva fatto ricorso perché la sua contribuzione aggiuntiva dovuta alle sue mansioni sindacali era stata solo parzialmente “valorizzata”.

Secondo però, i giudici quei contributi non possono essere calcolati nella quota A che riunisce i contributi versati per l’occupazione fissa e continuativa.

A manforte dell’orientamento della Corte dei Conti, l’Inps ha effettuato una serie di controlli su 119 pensioni decorrenti dal 1997 al 2016, scoprendo che con l’escamotage di conteggiare i contributi aggiuntivi nella quota A invece che nella quota B, c’è chi ha avuto un incremento compreso tra un minimo del 18,9% a un massimo del 62,5%.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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