Mafia, ventisei anni veniva ucciso Libero Grassi | Grasso: “Lui un esempio da imitare per tutti”

di Redazione

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Mafia, ventisei anni veniva ucciso Libero Grassi | Grasso: “Lui un esempio da imitare per tutti”

| martedì 29 Agosto 2017 - 17:25

Alle 7.45 di 26 anni fa, Libero Grassi, imprenditore palermitano simbolo della lotta al racket del pizzo, pagava con il massimo sacrificio il suo impegno contro la mafia. A commemorarlo questa mattina è stato il presidente del Senato Pietro Grasso alla presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il prefetto di Palermo Antonella De Miro, il vicesindaco Sergio Marino e l’assessora Giovanna Marano, il senatore Giuseppe Lumia, l’assessore Antonello Cracolici, in rappresentanza della Regione e Giuseppe Lupo in rappresentanza dell’Ars.

L’imprenditore venne massacrato a colpi di pistola dai killer di Cosa nostra in via Vittorio Alfieri a Palermo, a pochi passi dalla sua abitazione. Alla cerimonia di commemorazione erano presenti i figli dell’imprenditore, Alice e Davide, ma anche il giovane nipote Alfredo che ha riattaccato, come accade ogni anno, il manifesto di carta per ricordare Libero Grassi. La commemorazione è proseguita al Bar Aurora in via Buonriposo a Palermo dove si è tenuta una colazione di consumo critico e solidarietà al titolare che ha denunciato il pizzo.

Alle 13.30, una mini-regata in barca a vela è partita dalla Cala per approdare al Teatro del Sole di Acqua dei Corsari, intitolato all’imprenditore antiracket. A bordo i ragazzi coinvolti in un progetto di vela per l’inclusione sociale, organizzato da Lega navale, Addiopizzo e Comune di Palermo. Mentre alle 17.30 dal Nautoscopio è invece partita una pedalata sempre alla volta del Teatro.

“È importante continuare a ricordare Libero Grassi per quello che ha rappresentato, non solo per essersi ribellato al pizzo ma, soprattutto, per avere fatto una campagna contro chi pagava il pizzo. Questa è stata la cosa che più ha infastidito Cosa nostra, perché Grassi stava diffondendo tanti proseliti nella sua denuncia“, ha detto il Presidente del Senato Pietro Grasso a margine della commemorazione.

Grasso poi spiega: “Ecco il motivo per il quale lo dobbiamo ricordare sempre di più e considerarlo un esempio da imitare. Il fenomeno del racket del pizzo non è scomparso e le denunce delle vittime sono diminuite. Bisogna analizzare se le denunce sono diminuite perché il fenomeno è in calo, e noi lo spereremmo, ma c’è anche l’ipotesi che ci si adegua sempre di più a questa situazione che non assume più le caratteristiche di violenza e pressione del passato“.

“Come se si volesse agire in uno stato di silenzio – dice ancora Grasso – di non fare parlare del fenomeno per cercare di riprendere le fila di questo fenomeno. Non si assiste più ad attentati incendiari, lo stesso metodo dell’attak non è più usato come una volta“.

Un ricordo arriva anche dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “La città di Palermo oggi si riunisce per ricordare un grande uomo che voleva affermare il diritto di essere imprenditore in terra di mafia, diritto che gli è stato barbaramente negato dalla violenza, dal silenzio e dall’omertà in un tempo in cui la mafia aveva ancora il volto delle istituzioni”.

“Oggi sicuramente quel tempo è alle nostre spalle – ha concluso Orlando – e anche se la mafia esiste ancora, non ha più il volto delle istituzioni e gli imprenditori onesti non vengono più lasciati soli. Il recupero del grande e splendido parco a lui dedicato ad Acqua dei Corsari è un modo per ricordare Libero Grassi e anche le bellezze di questa terra, libere finalmente dall’ipoteca mafiosa“.

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