Laos, l’italiano avvelenato è uscito dal coma | La famiglia: “Aiutateci, le cure costano tanto”

di Redazione

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Laos, l’italiano avvelenato è uscito dal coma | La famiglia: “Aiutateci, le cure costano tanto”

| lunedì 04 Settembre 2017 - 13:21

Gianluca Di Gioia, il 36enne siciliano rapinato e avvelenato nel corso di un suo viaggio in Asia è uscito dal coma. Il giovane residente nel Varesotto era entrato in coma farmacologico e si trova ricoverato in un ospedale di Bangkok, dove sembra iniziare a rispondere agli stimoli esterni.

“Ha gli occhi aperti, è ancora intubato, ma respira autonomamente”, ha dichiarato all’Ansa il fratello Salvatore. Le sue condizioni però restano gravissime : i genitori e il fratello lo hanno raggiunto, ma il costo delle cure da sostenere è altissimo: circa 2000-2500 euro al giorno.

 

“Lui avrebbe fatto lo stesso per un altro”, si legge sulla pagina Facebook “Aiutiamo Gianluca (Il Digio)” che invita gli italiani a donare su un conto corrente quanto possibile per consentire le cure del 36enne di Caltavuturo (Palermo). “Il Digio”, come viene chiamato dagli amici, viene dipinto come un giovane generoso, sempre pronto ad aiutare tutti.

Si trovava in Laos in vacanza da solo, ma dopo l’incredibile aggressione è stato ricoverato al Bangkok Hospital di Udon Thani, in Thailandia, e non è possibile trasportarlo in Italia: “La famiglia di Gianluca ha già raggiunto la somma di 100.000 euro per il trasporto aereo“, si legge in uno dei post più recenti, ma per ora il ragazzo “deve restare là in cura e quindi servono altri soldi”, dal momento che “ogni flebo, pastiglia qualunque cosa viene messa in conto” e “servono dai 2000 ai 2500 euro al giorno”.

“Gianluca (il Digio) – continua il post – migliora ma molto lentamente quindi ad oggi non sappiamo ancora per quanti giorni debba restare là”. Per il 36enne si è mobilitato anche il Comune di Caltavuturo, suo paese d’origine, che “nel fare proprie le ansie e la speranza dei genitori di Gianluca” fa appello con un post su Facebook “a tutti i cittadini affinché aiutino la famiglia a sostenere i costi elevati della degenza di Gianluca nella prospettiva di poterlo trasferire in Italia superata la fase critica che vede attualmente il giovane in condizioni di coma farmacologico”.

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