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Braccio di ferro tra Catalogna e Spagna | I catalani approvano la legge di “rottura”

Continua il braccio di ferro tra Catalogna e Spagna sul fronte del referendum per l’indipendenza della regione iberica, con il governo che ha “stoppato” il decreto di referendum del prossimo 1 ottobre, attendo come risposta la approvazione della legge di “rottura”.

La tensione però resta altissima: la Corte Costituzionale ha respinto tutte le accuse di mancata imparzialità e le richieste di ricusazione e sospeso la nomina dei cinque membri della commissione elettorale e le misure di organizzazione del voto, annunciando sanzioni penali per chiunque contravvenga al divieto.

Il portavoce dell’esecutivo Inigo Mendez de Vigo ha poi annunciato che non è esclusa l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione che revoca l’autonomia alla regione, al fine di “impedire il referendum per l’indipendenza di ottobre”.

Il governo, per bocca del primo ministro, aveva annunciato che qualsiasi tentativo della Catalogna sarebbe stato respinto al mittente, ma ieri, dopo che la Corte costituzionale spagnola ha sospeso il decreto di convocazione del referendum di indipendenza, si è vista rispondere con la contromossa del Parlamento catalano.

Nonostante infatti il divieto imposto a Parlamento, sindaci e ministri catalani di organizzare il referendum, la Catalogna ha già approvato la legge di “rottura” che entrerebbe in vigore con una vittoria del Si al Referendum e che permetterebbe la fase transitoria verso uno stato indipendente.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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