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Morte Noemi, molotov contro la casa del killer|

Si inasprisce sempre di più il clima di veleni tra Specchia e Montesardo (Lecce) dove due bombe molotov sono state lanciate nella notte tra il 16 ed il 17 settembre contro la casa dei genitori di L. M., il diciassettenne che ha confessato l’omicidio della 16enne fidanzata Noemi Durini.

Il gesto non ha provocato danni visto che la miccia non ha preso fuoco e le bombe non sono esplose, ma è un intimidazione che si aggiunge alle pesanti accuse reciproche scambiate tra le famiglie dei due fidanzati .Il padre del ragazzo commenta così i momenti di paura: “Se n’è accorta mia moglie, forse non erano così organizzati questi  delinquenti. Adesso ci sono i carabinieri qua davanti, veglieranno su di noi”.

Nel frattempo il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere, mostrandosi però pentito per l’omicidio e ammettendo nei giorni scorsi di ave colpito Noemi con un coltello e poi con delle pietre.

La Procura gli contesta la “premeditazione per motivi abietti e futili” e di “avere agito con crudeltà”, mentre nei prossimi giorni sarà sottoposto a perizia psichiatrica, poiché in cura da gennaio per un disturbo di personalità schizoide tendente all’aggressività e non più curata con i farmaci.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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