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Blue Sea Land, l’Expo dei popoli torna a Mazara | Tumbiolo: “Un modello di pace e di integrazione”

Un incontro tra popoli e culture nelle vie della Casbah di Mazara del Vallo per sviluppare un’economia solidale in un continente che ha bisogno di aiuto. Dal 28 settembre al 1 ottobre 2017 si terrà a Mazara del Vallo la VI edizione di Blue Sea Land, l’Expo dei Cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente. La manifestazione, che racconta tramite degustazioni, incontri e spettacoli diversi Paesi e nazioni, rappresenta un modello virtuoso di fare sistema, di creare occupazione, di garantire sicurezza alimentare e combattere gli sprechi.

L’Expo – realizzato dal Distretto della Pesca e Crescita Blu insieme al Centro di Competenza Distrettuale e Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, Distretti Produttivi di Sicilia, in collaborazione con la Regione Siciliana, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’ICE, e con il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo – conta già numeri eccellenti, che sono il risultato di un interesse sempre maggiore da parte della popolazione nei confronti dell’integrazione, della diversità e nella valorizzazione delle risorse: lo scorso anno furono 100 mila i visitatori, 1.500 gli incontri B2B, 85 i buyers, 350 le imprese e 50 le delegazioni arrivate da tutto il mondo.

La Casbah di Mazara del Vallo sarà dunque un luogo di interscambio culturale e di dialogo interreligioso: come avvenuto in precedenza i rappresentanti delle maggiori religioni reciteranno una preghiera comune, l’invocazione rotariana, che travalica le differenze tra i popoli, le culture e le religioni.  “La Casbah di Mazara rappresenta un modello di integrazione e di solidarietà e quindi un modello di pace – ha detto Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, durante la conferenza stampa di presentazione – Blue Sea Land è un modello di festa tra delegazioni provenienti da tanti Paesi, nazioni e da un continente in particolare, l’Africa, dove noi abbiamo l’ambizione di esportare un pezzo di Italia e un pezzo di Sicilia”.

“Esportare i distretti in Africa si può a condizione che ci sia un lavoro comune tra tutte le istituzione. Esportare il Cluster non significa tentare di conquistare, significa sviluppare un economia solidale in un continente dove c’è tanta disperazione, dove la gente scappa per approdare in Europa. Noi siamo convinti che i nostri piccoli cluster, dell’agroalimentare, del tessile e del mobile, oggi hanno le carte in regola e possono creare in Africa lavoro e occupazione”.

E in riferimento al sequestro del peschereccio “Anna Madre” a Mazara del Vallo, Tumbiolo fa un punto della situazione, augurandosi che la pena per il rilascio dell’imbarcazione – equivalente a 69 mila euro – possa essere ridotta: “Il peschereccio Anna Madre è sottoposto a sequestro e la commissione interministeriale si è già pronunciata comminando una pena da pagare. Noi speriamo attraverso il lavoro del sistema diplomatico italiano, che ha dimostrato negli anni di essere efficace in questo campo, di far ridurre questa ammenda – ha concluso il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu – Bisogna tenere in conto il fatto che gli stessi tunisini nei giorni scorsi hanno sequestrato dieci pescherecci tunisini, due egiziani e uno turco: è del tutto evidente che c’è un problema generale e loro devono tenere conto delle condizioni interne del Paese”.

L’intervista a Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu:

Federica Raccuglia

Giornalista pubblicista e laureata in “Editoria e comunicazione” all’Università degli Studi di Tor Vergata, mi occupo per Si24 di cultura e intrattenimento. Collaboro inoltre con un’agenzia di comunicazione in qualità di consulente per le relazioni con i media e social media manager. Amo i viaggi, la fotografia e la bellezza.

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