Spaccio a Gela, blitz della polizia: 7 arresti VD | Passato al setaccio il quartiere Sant’Ippolito

di Redazione

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Spaccio a Gela, blitz della polizia: 7 arresti VD | Passato al setaccio il quartiere Sant’Ippolito

| venerdì 06 Ottobre 2017 - 08:34

La polizia di Gela ha eseguito sette provvedimenti restrittivi (custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari e obbligo di firma) emessi dal Gip del Tribunale di Gela su richiesta della Procura della Repubblica. L’attività di indagine è scaturita da una incisiva azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti ed ai c.d. reati predatori grazie al costante monitoraggio della realtà criminale gelese.

In particolare è stato passato al setaccio il quartiere “Sant’Ippolito”, piazza di spaccio preferita dagli indagati. È stata inoltre fatta piena luce sulle modalità adoperate dalla banda per condurre la remunerativa attività illecita, avendo come clienti numerosi minori, nonché su alcuni furti commessi ai danni di strutture comunali e aziende agricole.

Sono finiti in carcere: Cristofer Luca Tasca, gelese cl. 1993 e Fabio Crisci, agrigentino cl.1992. Agli arresti domiciliari: Baldassare Nicosia, gelese cl.1983 (già detenuto presso la casa circondariale di Caltanissetta) e Gaetano Marino, gelese cl.1984. Sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Francesco Salafia, gelese cl.1990; Calogero Minardi, gelese cl.1982 e Orazio Valenti, gelese cl.1958.

Le accuse contestate sono di spaccio di sostanze stupefacenti e concorso in furto aggravato. L’attività investigativa, condotta anche con l’ausilio di attività captativa, servizi di osservazione, sequestri di sostanza stupefacente, nonché arresti in flagranza di reato eseguiti nel corso del tempo ha consentito di far luce su un contesto criminale sistematicamente dedito allo smercio al minuto di sostanza stupefacente.

Gli indagati, per evitare riferimenti riconducibili alla cessione di stupefacente ed eludere la comprensione dei dialoghi da parte di eventuali inquirenti all’ascolto, utilizzavano di solito un gergo dissimulato, richiamando ad esempio, per indicare la quantità richiesta, precedenti cessioni, ovvero la consumazione di un caffè o, infine, senza pronunciare espliciti riferimenti ma semplicemente l’invito ad incontrarsi, atteso il consueto “modus operandi”.

Nel corso dell’attività investigativa la Polizia di Stato ha documentato e riscontrato circa 100 cessioni di sostanze stupefacenti, ben 20 delle quali nei confronti di minorenni, 9 furti in strutture comunali (i cimiteri di Gela) nonché 3 furti ai danni di aziende agricole gelesi.

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