Categorie: Elezioni amministrative 2017Punti di vista

Quale Sicilia dopo il voto

La campagna elettorale in Sicilia è arrivata alla fine e gli ultimi giorni saranno quelli decisivi. I leader si avvicendano a sostegno dei propri candidati, i candidati battagliano fuori dai denti. Massima cura e divulgazione di programmi incentivanti il lavoro, le pensioni, la legalità, lo sviluppo.Ma perché queste cose non le hanno fatte mentre ci sono stati per cinque anni, maggioranza ed opposizioni? Come sempre. Di diverso c’è che, questa volta, il risultato è più imprevedibile di sempre, in una Sicilia che esce con la testa fasciata, le gambe spezzate e le stampelle dopo i cinque anni della reggenza Crocetta e dei relativi partiti di maggioranza e di governo.

I sondaggi registrano che sembra essere  in vantaggio il candidato Musumeci del centrodestra; seguito sembra, seppure con poco scarto, dal  cinquestelle Cancelleri; sembra che a questi segua Centopassi di Fava ed ultimo il movimento indipendentista di La Rosa. Sembra. In tutto questo sembra anche che in  crescita sia il partito vero dei cittadini: quello degli astenuti. A questo deve aggiungersi il drappello dei diecimila nuovi votanti per la prima volta: come voteranno? Caduta la protezione dei voti garantiti dalle ideologie, come voteranno giovani ed adulti? Si parla di populismo facile e demagogico: ma mi sorge il dubbio che ” il populismo “altro non sia che lo specchio della vita vera del popolo, di quello che è povero e si sente abbandonato, del popolo che non ha nemmeno i soldi per mangiare e rovista nei cassonetti. Per la crisi, certo. Le statistiche raccontano attendibilmente che anche la classe sociale della borghesia è stata travolta: dalla crisi, certo.

Ma tutto questo è soprattutto frutto  della mala politica, della corruzione, dell’incompetenza arrogante e prepotente; di tutto un coacervo che ha portato Pietrangelo Buttafuoco a parlare di “Buttanissima Sicilia”. Perciò adesso, forse, il “popolo” non è più interessato ai periodici programmi dei soliti noti, quanto ai fatti vissuti. E proprio i fatti vissuti dal popolo siciliano non rendono prevedibile alcun risultato, che in questa tornata potrebbe essere assolutamente imprevedibile. Pur dando per scontata la vittoria del candidato del centrodestra, infatti, non altrettanto scontata sembra potere essere una maggioranza di centrodestra: potrebbe infatti darsi che il “popolo ” dia forza ad un rinnovamento “populista ” e che Grillo e Salvini dirigano l’orchestra in Assemblea.

Tignitè

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Tignitè
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