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I primi nomi “segreti” del governo Musumeci | Micciché si avvicina alla presidenza dell’Ars

Il neo governatore siciliano Nello Musumeci continua a lavorare sotto traccia per dare una forma alla sua giunta di governo. Se da un lato c’è un toto-nomine che impazza, dall’altro c’è però un presidente che allontana voci e ricostruzioni: “Il toto-nomine è uno sport che non mi appassiona perché alimenta la convinzione che nulla sia cambiato”.

Eppure su alcuni nomi c’è chi mette la mano sul fuoco. Big del calibro di Gaetano Armao, designato vicepresidente, Vittorio Sgarbi, Roberto Lagalla e Toto Cordaro, infatti, difficilmente resteranno fuori per ragioni di chiara opportunità politica. Secondo una logica di divisione puramente aritmetica, ad ogni partito dovrebbe andare un assessorato per ogni 3% di voti ottenuti.

Seguendo questo schema di massima sarebbe ovviamente Forza Italia a fare bottino pieno con 5 assessori. Per il resto divisione equa di due scranni ciascuno per “Idea sicilia – Popolari e autonomisti“, Udc e Diventerà Bellissima. Infine un solo assessorato a Fratelli d’Italia-Noi con Salvini.

“Incontrerò le forze politiche della maggioranza – aveva spiegato Musumeci – e raccoglierò ogni indicazione nel rispetto del ruolo di ciascuno, quindi, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e, finalmente, inizieremo a lavorare”. Un messaggio chiaro in vista della riunione di maggioranza in programma con gli alleati.

Tra i punti più scottanti agli ordini del giorno ci sarà la presidenza dell’Ars. Il nome caldo, anzi caldissimo, è quello di Gianfranco Miccichè, ma servirà l’appoggio delle opposizioni che dovranno inoltre designare il vicepresidente. Dando per scontato il muro di gomma dei grillini, è al Pd che gli “architetti” di Musumeci guardano con più interesse.

I dem hanno dalla loro 11 onorevoli e un possibile accordo per avere la vicepresidenza a discapito del M5S che conta sul gruppo parlamentare più ampio dell’Ars (20 onorevoli). Resta poi l’incognita De Luca, ancora ai domiciliari e senza certezza sulla sua presenza nel giorno delle elezioni della presidenza.

C’è poi la seconda vicepresidenza da assegnare. Stando alle voci delle ultime ore potrebbe essere Patrizia Monterosso ad affiancare Micciché in caso di una sua elezione. La Monterosso, secondo i piani di Musumeci, sarà sostituita alla segreteria generale dell’Ars dal giudice Massimo Russo, già assessore alla sanità tra il 2008 e il 2012. Bisognerà prima ottenere la nuova “aspettativa” dalla magistratura e poi il quadro potrà essere definito.

 

Redazione

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