Palermo, peculato e falso: arrestato Luca Nivarra | In manette anche l’avvocato Fabrizio Morabito

di Redazione

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Palermo, peculato e falso: arrestato Luca Nivarra | In manette anche l’avvocato Fabrizio Morabito

| venerdì 01 Dicembre 2017 - 12:16

Peculato e falso, sono queste le due pesantissime accuse mosse dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo nei confronti di Luca Nivarra, professore ordinario di diritto privato presso l’Università degli Studi di Palermo e Fabrizio Morabito, avvocato. Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari.

Le fiamme gialle hanno anche eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e patrimoniali per circa 160.000 euro. L’attività investigativa della Procura e delle Fiamme Gialle è scaturita dagli esiti di una consulenza tecnica d’ufficio, disposta dal Tribunale Civile di Palermo, nell’ambito di un procedimento promosso dagli eredi di una persona defunta.

Dopo la morte di quest’ultima, risalente all’anno 2004, il Tribunale di Palermo aveva nominato Nivarra amministratore provvisorio di un patrimonio immobiliare che il defunto, con testamento pubblico, aveva destinato alla costituzione di una fondazione a suo nome. Nivarra è stato coadiuvato e nel marzo 2014 sostituito da Morabito.

Nel settembre del 2014, il Tribunale civile di Palermo ha annullato il testamento pubblico del defunto per incapacità di intendere e di volere del testatore. È stata quindi disposta la devoluzione del patrimonio ai legittimi eredi. Dalle indagini è emerso che Nivarra e Morabito, in relazione al loro incarico di amministratori giudiziari e quindi nelle vesti di pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, si sono appropriati di consistenti somme di denaro derivanti dagli incassi dei canoni di locazione degli immobili dell’amministrazione provvisoria. 

Dagli accertamenti è emerso che Nivarra, nel corso degli anni, ha presentato al Tribunale di Palermo delle relazioni ideologicamente false, in quanto riportanti informazioni e dati finanziari relativi alla gestione provvisoria dei beni del “de cuius” non corrispondenti alla realtà, in modo tale da occultare l’ammontare degli importi indebitamente sottratti.

Morabito ha cercato di giustificare gli ammanchi di denaro rilevati dalla consulenza tecnica d’ufficio disposta dal Tribunale di Palermo, sovrastimando l’entità di alcuni crediti vantati dall’amministrazione provvisoria nei confronti di inquilini morosi. Nel novembre 2016 Morabito ha restituito agli eredi del defunto denaro e titoli per oltre 67.000 euro, ritrovati “casualmente”, a suo dire, all’interno di “16 buste” rinvenute tra la documentazione della gestione provvisoria

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