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“Suburbicon”, dal 6 dicembre al cinema – TRAILER

Da domani nelle sale Suburbicon, il nuovo film di George Clooney. E’ il sesto film che vede Clooney alla regia il quale lo aveva presentato allo scorso Festival del Cinema di Venezia spiegando le motivazioni che lo hanno spinto a girarlo: “Oggi c’è una nuvola nera sull’America. Tutti nel Paese sono arrabbiati al massimo, per come il Paese sta andando. Mentre giravamo il film – ha detto Clooney – sentivo in televisione discorsi elettorali che parlavano di muri da alzare e di come rendere forti e grandi gli States, proprio come faceva Eisenhower. Queste problematiche purtroppo non sono mai morte negli Usa”.

Trama

Suburbicon è ambientato negli anni ’50 in una zona residenziale californiana bianca e borghese. Nell’agglomerato vive la famiglia di Gardner Lodge (Matt Damon) con moglie paralizzata Rose (Julianne Moore), la sua sorella gemella Margareth (ancora Julianne Moore) e il figlio Nicky. L’apparente e patinata tranquillità viene stravolta dall’arrivo, accanto alla famiglia Lodge, di una famiglia afroamericana. 

Per i perfetti ma ipocriti abitanti di Suburbicon è un colpo duro da incassare e faranno di tutto per cacciare “i negri” dalle loro strade. Intanto in casa Lodge irrompono dei ladri che, dopo aver sedato la famiglia con il cloroformio, uccideranno Rose. Sepolta la donna le indagini procedono a rilento. Questo scatenerà l’ira sopita di Gardner Lodge il quale, sbottonata la camicia da finto perbenista, deciderà di farsi giustizia da solo.

Il film prende spunto da una vecchia sceneggiatura dei fratelli Coen basata che risale agli anni ’90. La storia si ispira a un documentario che racconta del vero agglomerato urbano di Levinttown in Pennsylvania costruito per la popolazione bianca. Negli anni ’50 vi si trasferì una famiglia nera scatenando la protesta degli abitanti della zona. Clooney, analizzando la situazione dell’attuale politica di Trump e avendo visto il documentario Crisi a Levinttown, si è ricordato di una sceneggiatura che trattava lo stesso tema offertagli anni prima dai fratelli Coen. Da qui l’idea di girare Suburbicon.

Trailer

Valentina Grasso

Il cinema è il grande amore cresciuto insieme a quello per la scrittura. Iniziati entrambi quasi per gioco, con il tempo sono diventati qualcosa di più serio spingendomi ad approfondirli fino a farne una professione. Il fascino del buio della sala risiede nel viaggio attraverso mondi alternativi perché è vero ciò che diceva Alfred Hitchcock, "c'è qualcosa di più importante della logica, l'immaginazione".

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Valentina Grasso
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