Il mondo del ciclismo si risveglia con una notizia shock, di quelle che gli appassionati non vorrebbero mai avere. L’UCI, la federazione ciclistica internazionale, ha infatti annunciato di aver rilevato, durante un controllo antidoping effettuato alla Vuelta, la positività al salbutamolo di Chris Froome, quattro volte vincitore del Tour de France e pronto a presentarsi ai nastri di partenza del prossimo giro d’Italia.
La sostanza, un dilatatore dei bronchi, rientra nell’esenzione concessa a Froome dalla federazione per combattere con i farmaci i suoi problemi d’asma, ma la concentrazione nelle urine è risultata superiore ai massimi consentiti, un dato confermato anche dalle controanalisi. Il campione britannico non è stato ancora sospeso dall’UCI, ma per casi analoghi Alessandro Petacchi e Diego Ulissi in passato hanno riportato squalifiche rispettivamente di un anno e nove mesi.
Il diretto interessato, attraverso il sito del Team Sky, ha voluto dire la sua sul caso: “Tutti sanno che ho l’asma, e io conosco esattamente le regole. Uso un inalatore per combattere i sintomi, e so che ogni giorno che ho la maglia di leader della corsa verrò controllato. Il mio problema d’asma era peggiorato durante la Vuelta, così il dottore mi ha consigliato di aumentare il dosaggio di salbutamolo, ma mi sono assicurato che rimanesse nei limiti consentiti. L’UCI ha assolutamente ragione ad analizzare il caso e con la mia squadra sono pronto a fornire tutte le informazioni necessarie”.
In ballo, per Froome, c’è anche la vittoria dell’ultima edizione della Vuelta, che potrebbe essere assegnata, in caso di squalifica, all’azzurro Vincenzo Nibali, che chiuse la corsa a tappe spagnola al secondo posto.