Centri vaccinali in tilt, Di Battista all’attacco | “Colpa della Lorenzin, viste scene da terzo mondo”

di Redazione

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Centri vaccinali in tilt, Di Battista all’attacco | “Colpa della Lorenzin, viste scene da terzo mondo”

| martedì 16 Gennaio 2018 - 16:16

I centri vaccinali sono in crisi, sovraffollati e sotto organico“. A sollevare la questione è il presidente della Società italiana di igiene, Carlo Signorelli. Il 10 marzo scade il termine ultimo per la presentazione alle scuole della certificazione di avvenuta immunizzazione.

I Centri “sono in tilt per 3 concomitanze: l’ultimo Piano vaccinale che prevede nuove vaccinazioni consigliate, la legge sull’obbligo vaccinale a scuola ed i recuperi dei bimbi non ancora immunizzati. Sono sotto pressione e spesso manca personale”, ha aggiunto Signorelli. 

“Sento parlare di vaccini, sento la Lorenzin e Zingaretti ergersi a paladini morali e oggi, da padre che voleva vaccinare suo figlio, ho assistito a una scena da terzo mondo”, rincara la dose su Facebook Alessandro Di Battista (M5S) in un video girato questa mattina da un presidio per le vaccinazioni a Prati.

Scarsa organizzazione e servizi a rilento: “Sento che il M5S è contro i vaccini, tutte fake news, io sono qui per vaccinare mio figlio ma il presidio aperto per vaccinarsi senza prenotazione dalle 7.30 alle 11.30, con ultimo accesso alle 11.15 in realtà non ti vaccina: non c’è personale. Ti devi prenotare e se ti prenoti oggi la prima vaccinazione che puoi fare è a luglio”.

“E allora le persone vengono qui molto presto, magari alle 5, perché fanno 20 vaccinazioni al giorno. È una situazione da terzo mondo, sconvolgente e la Lorenzin si permette di attaccare i 5 Stelle, questi hanno sventrato la sanità, hanno reso molto difficili le vaccinazioni pediatriche. C’era una persona in tutta la sala, ed è responsabilità della politica“.

Al dibattito si unisce in seguito anche il candidato premier grillino Di Maio: “Saranno obbligatori come nel resto d’Europa. Non ho mai detto di essere contro l’obbligatorietà, noi siamo per rendere l’obbligatorietà omogenea”. Immediata la replica della Lorenzin che ha chiesto a Di Maio e Salvini di “tenere fuori la questione dei vaccini dalla campagna elettorale”: “Le vostre irresponsabili affermazioni dal punto di vista sanitario e farneticanti dal punto di vista scientifico mettono seriamente a rischio la salute dei cittadini e i risultati ottenuti per l’innalzamento dell’immunizzazione di massa”.

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