L’oro del boss Matteo Messina Denaro, maxi confisca nel Trapanese

di Redazione

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L’oro del boss Matteo Messina Denaro, maxi confisca nel Trapanese

| venerdì 19 Gennaio 2018 - 15:03

C’è una rete fittissima di prestanome dietro al tesoro del boss Matteo Messina Denaro. La Dia di Trapani ha notificato un decreto di confisca di beni all’imprenditore di Campobello di Mazara, Andrea Moceri (57 anni) ed ai suoi familiari. Il valore dei beni sottratti al controllo di cosa nostra ammonta ad oltre 25 milioni di euro.

Il patrimonio di Moceri era già stato sequestrato nel novembre del 2015. All’imprenditore è stata imposta la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni. Secondo i magistrati tra le imprese illecitamente finanziate vi è l’oleificio “Fontane d’oro s.a.s.” (oggi in amministrazione giudiziaria), con sede a Campobello di Mazara (Trapani). L’oleificio è intestato a un prestanome, Francesco Luppino (detenuto), accusato di essere tra gli uomini più fedeli del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Il Tribunale di Trapani ha inoltre dichiarato Moceripersona socialmente pericolosa perché dedita in maniera abituale ad attività delittuose”. Secondo i giudici della Prevenzione, l’imprenditore campobellese, dedito da più di trent’anni alla commercializzazione di autovetture, nuove ed usate, anche sotto le insegne di importanti case automobilistiche internazionali, “ha disseminato il proprio agire imprenditoriale di condotte illecite volte a massimizzare spregiudicatamente i profitti delle sue attività”.

Sono state infatti accertati diversi casi di manomissione dei misuratori elettrici presso le sede aziendali, oltre all’appropriazione indebita di merci e denaro liquido passando per l’assunzione in nero di lavoratori e alle minacce verso i propri dipendenti per costringerli ad accettare condizioni economiche deteriori rispetto a quelle risultanti dalle buste paghe. Gli altissimi proventi conseguiti sarebbero stati reimpiegati da Moceri nella parallela illecita attività creditizia, costatagli anche alcuni processi il delitto di usura.   

Complessivamente il patrimonio confiscato al Moceri consta di 35 unità immobiliari di varia dimensione e differenti destinazioni d’uso (locali commerciali, appartamenti per civile abitazione, rimesse etc…); 35 appezzamenti di terreno di varia estensione a destinazione urbanistica; 5 compendi aziendali; quote di partecipazioni in società di capitali, vari conti bancari e polizze assicurative.

 

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