La Chiesa cattolica ha bisogno dell’America Latina

di Giuseppe Citrolo

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La Chiesa cattolica ha bisogno dell’America Latina

| giovedì 25 Gennaio 2018 - 10:49

Dal 15 al 22 gennaio 2018 Papa Bergoglio ha compiuto il proprio quarto viaggio apostolico in America Latina, dopo quello in Brasile, quello in Messico e quello in Paraguay, Ecuador e Bolivia recandosi in Cile e in Perù. Tutta questa attenzione rivolta da Papa Francesco all’America Latina non è casuale e non deriva dal fatto che egli stesso, essendo argentino, viene da quella parte del mondo.

Il punto centrale è che sono ormai anni che il cattolicesimo latinoamericano vive una profonda crisi; da un lato, come nel resto del mondo, c’è una crisi di vocazioni: pochissime sono ormai in America del Sud le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa; dall’altro c’è la secolarizzazione che coinvolge le classi medio-alte in tutto il continente e il passaggio dal cattolicesimo al protestantesimo che coinvolge quelle popolari.

Fino a quarant’anni fa l’unica opzione religiosa per i sudamericani era il Cattolicesimo: oggi invece sono attivissimi in tutto il continente i presbiteriani, i metodisti, i battisti, i pentecostali, i mormoni e i testimoni di geova. Stanno vivendo una rinascita anche religioni di origine africana come il Vodoo ad Haiti ed il Candomblè in Brasile. Infine ci sono le sette New Age, ormai addirittura più popolari in America del Sud che negli Stati Uniti. Le statistiche sono chiare: nel 1960 il 90% dei latinoamericani era cattolico; oggi solo il 60% lo è.

Gli altri? O si dichiarano non credenti o sono passati ad una delle numerose chiese evangelico protestanti. Tra le tante chiese di tradizione protestante oggi attive in Sudamerica stanno avendo particolare successo quelle pentecostali. Due terzi di tutti i protestanti in America Latina si identificano oggi come pentecostali. I primi missionari pentecostali sono arrivati in America Latina ai primi del novecento dagli Stati Uniti; secondo l’opinione di Andrew Chesnut ,professore di Studi Religiosi all’ Universita’ della Virginia negli Stati Uniti: “I pentecostali sono stati più abili ad immergersi nella cultura locale latinoamericana in un secolo che i cattolici in cinque secoli di attività missionaria”.

I pastori pentecostali sono visti da molti latinoamericani come più vicini al popolo rispetto ai preti cattolici e come più capaci di far sviluppare ai propri fedeli una relazione personale con Gesù Cristo. L’unico movimento cattolico che negli ultimi decenni ha avuto grande successo in America Latina è il Rinnovamento Carismatico Cattolico,che ha una forte dimensione ecumenica e per certi aspetti ‘copia’ diversi elementi del pentecostalismo, come l’enfasi sul senso di comunità e sul ruolo dello Spirito Santo. Papa Bergoglio ha ben presente tutto questo; sa che la propria popolarità personale non basterà a portare ad una rinascita del cattolicesimo in America del Sud. Da più parti del mondo cattolico latinoamericano si sono levate negli ultimi anni richieste di apertura del sacerdozio alle donne e agli uomini sposati come risposta almeno parziale alla dura crisi della Chiesa Romana in questi paesi; Papa Francesco ha sempre risposto con un secco no; ha ben presente che la cosa ,oltre ad andare contro millenni di tradizione cattolica,sarebbe indigesta per milioni di cattolici conservatori in Africa ed Asia.

La Chiesa non può scegliere fra continenti. In ogni caso, considerando anche l’inesorabile secolarizzazione di Stati Uniti ed Europa, la Chiesa Cattolica del ventunesimo secolo ha bisogno dell’America Latina. Urgono nuove strategie pastorali e nuove idee in proposito.

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