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Disastro di Pioltello, l’ad di Rfi: “Tratto tra i più controllati d’Italia”

Secondo Maurizio Gentile, ad di Rfi, il tratto ferroviario dove ieri mattina è deragliato il treno di pendolari a Pioltello, “è uno degli impianti più controllati e delicati d’Italia, di quelli che ricevono una manutenzione molto attenta: ci passano dai 400 ai 500 treni al giorno”.

“Pensi che l’ultima verifica è stata compiuta due settimane fa e tutto era a posto – spiega Gentile – In ogni caso non sappiamo ancora se il giunto si sia rotto per effetto o a causa dello svio dei vagoni: sono delle parti sottoposte a fortissimi stress”. L’idea di Gentile è quindi che le tre persone morte e le altre 40 rimaste ferite, siano state vittima di una tremenda fatalità.

Nel corso della sua intervista a “la Repubblica” Gentile assicura: “In uno snodo come quello, particolarmente complesso, con un mix di alta velocità e linee tradizionali abbiamo controlli continui. Le verifiche possono essere visive, manuali, effettuate con diagnostica mobile oppure fissa”.

In quel punto “l’11 gennaio è transitato un treno per la diagnostica. Non ha rilevato nulla di anomalo. Nel caso specifico avrebbe dovuto registrare una qualunque irregolarità della marcia del treno. Una rotaia difettosa, verrebbe immediatamente rilevata”, continua l’ad di Trenord.

Per la manutenzione, secondo il manager di Rfi, “siamo passati dal miliardo di euro di investimenti del 2012 ai 1,7 miliardi oggi. E aggiungo che nel 2017 abbiamo assunto 700 nuovi manutentori mentre nel 2018 contiamo di assumerne altri 750“.

Intanto dalle ore 6 di questa mattina è ripreso gradualmente il traffico ferroviario su due dei quattro binari della linea Milano – Brescia. Lo rende noto un comunicato di Ferrovie dello Stato, secondo cui sono attualmente assicurati i collegamenti della lunga percorrenza e del trasporto regionale tra le principali stazioni della linea, con riprogrammazioni del servizio.

I treni potranno subire rallentamenti medi di circa 30 minuti. È inoltre prevista l’attivazione da parte di Trenord di un servizio sostitutivo con bus tra la stazione FS di Treviglio e la fermata Cassina De Pecchi della Linea Verde della Metropolitana.

Foto da Twitter. 

 

Emanuele Termini

Sono un giornalista nato con la passione per lo sport. Con il tempo e sotto l'occhio attento di maestri inflessibili, divento "onnivoro". Per Sì24 mi occupo di cronaca, di politica, di Palermo e del Palermo, squadra che seguo da vicino. Leggo e scrivo di tutto con una sola grande stella polare: la ricerca della verità.

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  • Controlli non significa saltare la manutenzione ordinaria del pietrisco costituente la massicciata che in quel punto non aveva più la controspinta necessaria a reggere le sollecitazioni alle quali sono sottoposti i carrelli dei convogli: e nemmeno era lecito, e qui Fri verrà condannata, inserire nel piano ferroviario una toppa fatta da una traversina di legno che ha creato due forze verticali opposte ad altissima frequenza durante il transito dei convogli che alla fine hanno provocato il trancio del bullone fatale, per cui la staffa di giunzione ha staccato il fugo dalla barra della rotaia, facendo così collassare la traversina cementizia attigua: tutta una serie di devastanti rotture che con il treno che viaggiava sostenuto, hanno provocato la morte e il ferimento dei passeggeri e la distruzione del convoglio pagato dai contribuenti.

    Vertici di Fri a processo e dimissioni del ministro dei trasporti designato dai partiti. L'incompetenza di lor signori continua a pagarla la gente, oltre ai loro stipendi: vergogna, ma anche per la stampa che regolarmente questi signori accredita (comunicati compresi), agli occhi di tutti cittadini italiani. VERGOGNA

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