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I bambini alla ricerca dei supereroi

Supereroi e supereroine spopolano nella programmazione televisiva e cinematografica per bambini. Negli anni 80′ erano Superman, Batman (già protagonisti nel 1951, 1943) e l’uomo ragno ad essere i paladini della giustizia più amati ai quali si affiancavano Wonder Woman, Catwoman, Hulk, e poi, con il passare degli anni, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Capitano America.

Il supereroe non è rimasto un personaggio prettamente maschile e così sono state create diverse ‘nuove’ superoine molto amate dalle bimbe; la Pixar ha deciso addirittura di creare un cartone dove i protagonisti sono una famiglia di supereroi: ‘Gli incredibili’.

I supereroi, oltre ad essere presenti al cinema e in tv, sono apparsi sugli abiti dei più piccoli, sul corredo scolastico, su piatti e bicchieri, ovviamente sono i protagonisti dei giocattoli. E addirittura anche la Lego ha deciso di creare una serie di mattoncini con protagonisti proprio i ‘paladini della giustizia’.

Consumismo? Diciamo di sì, ma non solo. Chi crea un prodotto lo fa avendo effettuato degli studi attenti sui consumatori. Alla base di tutto c’è la ricerca, da parte dei più piccoli, di un personaggio ‘paladino’, di un eroe che lo aiuti e vinca sul male, come se già da piccoli si avesse la consapevolezza che nel mondo sono tanti gli ostacoli (spesso sembrano insormontabili) e quindi identificandosi con il supereroe, il bambino trova la forza di cui ha bisogno nella vita reale. I piccoli, messi di fronte alle difficoltà, non si abbattono ma sfidano le avversità alla ricerca della vittoria e sanno discernere tra ciò che è bene e male.

Ma il proliferare di supereroi non si è arrestato ed è arrivato fino ai nostri giorni tanto è vero che negli ultimissimi anni sono apparsi, sul piccolo schermo e per i più piccini, due serie molto seguite: ‘I super pigiamini’, tre bimbi che di notte si trasformano per sconfiggere il male, e ‘Miraculous’ con le appassionanti storie di Ladybug e Chat Noir.

Tutto ciò è talmente evidente che un gruppo di ricercatori della Brigham Young University di Provo (Stati Uniti) ha esaminato il fenomeno e ha pubblicato uno studio sul ‘Journal of Abnormal Child Psychology’ dal quale si evince che i piccoli, che in età prescolare sono immersi di frequente nella cultura dei supereroi, hanno maggiori probabilità di diventare più aggressivi con le parole e con gli atti.

Questa tesi ovviamente si scontra con chi ritiene ‘educativo’ il ruolo del supereroe, capace di rafforzare il carattere dei più piccoli.

L’unica certezza? Il supereroe, così come la storia racconta, è personaggio che non tramonterà mai! 

 

Denise Marfia

Il giornalismo è passione rimasta intatta dopo oltre 16 anni di lavoro. 'Nata' giornalisticamente in TV, ho collaborato con diversi quotidiani e radio. Ho curato uffici stampa della pubblica amministrazione e di enti. Lavoro presso l'Istituto Superiore di Giornalismo. Settore di competenza: cronaca nera, politica e sportiva.

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