Traini in carcere con il killer di Pamela: “Mia figlia inorridirebbe”

di Emanuele Termini

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Traini in carcere con il killer di Pamela: “Mia figlia inorridirebbe”

| domenica 04 Febbraio 2018 - 10:14

Luca Traini e Innocent Oseghale insieme nello stesso carcere. Il 28enne che ieri ha aperto il fuoco contro diversi migranti a Macerata, ha lasciato la caserma dei carabinieri di notte per essere trasferito nel penitenziario di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso il nigeriano presunto assassino di Pamela Mastropietro.

Un doppio filo quello che lega i due detenuti del carcere marchigiano, perché ci sarebbe proprio la brutale morte brutale di Pamela dietro la tentata strage di ieri: “Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l’ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro – avrebbe raccontato Traini ai carabinieri – ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola“.

Chiediamo solamente giustizia. Pene esemplari per chi ha ucciso e fatto a pezzi nostra figlia. Ma condanniamo fermamente l’attacco di ieri, non siamo razzisti e anche Pamela se fosse ancora viva sarebbe inorridita per questo atto di odio”, dichiara in una intervista alla Stampa, la madre di Pamela Mastropietro.

La donna poi aggiunge: “Non vogliamo altro sangue né alcuna vendetta. Non si deve strumentalizzare un momento del genere per fare politica, anche perché di mezzo c’é la vita di una ragazzina e una famiglia che sta soffrendo. Detto questo – conclude la mamma di Pamela – ci ha fatto piacere la chiamata di solidarietà della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. L’unico esponente politico che ci ha chiamato”.

Ma le forze politiche sembrano sorde all’appello della madre di Pamela. Il leader della Lega Matteo Salvini, infatti, getta altra benzina sul fuoco: “I tifosi dell’immigrazione di massa sono delinquenti e istigano alla violenza. Sono loro a seminare odio e paura”, dice al Corriere della Sera.

“Non ho alcuna nostalgia di un periodo in cui non si votava – dichiara però a proposito del fascismo – E il riconoscere che sono state fatte cose importanti come l’università La Sapienza o la stazione centrale di Milano non c’entra: vogliamo cancellare tutto quello che è stato? Io oggi non vedo alcun pericolo né fascista né comunista“.

“La violenza è sempre da condannare – aggiunge poi Salvini a “la Repubblica – Chi spara va in galera senza attenuanti. Ma se su 56 mila detenuti 20 mila sono stranieri, c’é un problema di immigrazione legato alla delinquenza. Non sono certo stato io a trasformare questo Paese in un campo profughi”.

Parlando alla Stampa, Salvini si proietta nel futuro: “Un’invasione come questa porta solo allo scontro sociale. Quando sarò al governo, aumentando le espulsioni e riducendo gli sbarchi, porremo un argine a questo problema. Traini? Incontro migliaia di persone ogni giorno. Può essere che ci sia anche qualche cretino o un violento. I nostri candidati hanno la fedina penale immacolata e mi sembra un criterio che non tutti i partiti possono vantare. Detto questo io non faccio lo psichiatra”. 

Foto da Twitter. 

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