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Dell’Utri resta a Rebibbia, “no” agli arresti domiciliari

L’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, resterà in carcere a Rebibbia. Il tribunale di Sorveglianza di Roma ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione per motivi di salute avanzata dai suoi difensori. Dell’Utri è stato condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Per i giudici, però, la sua condizione di cardiopatico e malato di tumore, non è stata ritenuta sufficiente per concedere gli arresti domiciliari. Secondo i giudici, Dell’Utri deve rimanere nel carcere “perché il tumore di cui soffre non è in stato avanzato e perché deambula, dunque sarebbe in grado di fuggire“.

I magistrati sono inoltre convinti che Dell’Utri possa essere curato adeguatamente presso i reparti sanitari previsti nelle carceri. Nelle motivazioni viene citata anche la richiesta di condanna a 12 anni di reclusione avanzata dalla procura di Palermo nel processo sulla cosiddetta “trattativa Stato-Mafia“.

 “Le motivazioni dei giudici sono tutte barzellette”, ha dichiarato Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell’Utri. “Non credo più nella giustizia, c’è troppo accanimento contro di lui. Come fa un pm a valutare se la condizione di salute di mio marito è grave o non è grave?”.

I difensori dell’ex senatore, Alessandro De Federicis e Simona Filippi, durante un’udienza straordinaria hanno sottolineato che “anche il garante dei detenuti sostiene che sia il carcere che le strutture protette sono inadeguate per le cure di cui ha bisogno Dell’Utri”. I legali avevano chiesto gli arresti domiciliari all’Humanitas di Milano

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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