Dell’Utri da Rebibbia: “Ennesimo atto di crudeltà”

di Redazione

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Dell’Utri da Rebibbia: “Ennesimo atto di crudeltà”

| giovedì 08 Febbraio 2018 - 18:35

“Sono amareggiato, più che sorpreso, per l’ennesimo atto di crudeltà giudiziaria compiuto dal tribunale di Sorveglianza di Roma e lamentato anche da diversi detenuti nelle mie stesse, se non peggiori, condizioni”. È questo l’ennesimo sfogo di Marcello Dell’Utri lanciato dal carcere di Rebibbia.

L’ex senatore di Fì sta scontando una pena a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Nei giorni scorsi i giudici hanno detto “no” alla scarcerazione per motivi di salute. In una lettera consegnata ai suoi difensori, gli avvocati Alessandro De Federicis e Simona Filippi, Dell’Utri prosegue: “Contro ogni obiettivo esame della situazione patologica, il tribunale si prodiga in una motivazione fantasiosa che non può trovare accoglimento in una normale intelligenza e in un animo sereno”.

Dell’Utri continua affermando che “ancora più mi meraviglia il fatto che nulla è stato disposto perché mi sia praticata una forma di terapia effettiva, idonea e concreta, compatibile con il mio stato e in rapporto alla motivazione devo ribadire che la storia della latitanza in Libano è una leggenda vera e propria per cui ho chiesto ai miei difensori di far acclarare una volta per tutte la verità dei fatti”.

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