Il caso rimborsi agita il M5S. Di Maio: “Via le mele marce”

di Redazione

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Il caso rimborsi agita il M5S. Di Maio: “Via le mele marce”

| lunedì 12 Febbraio 2018 - 18:23

Un milione di euro: è quanto potrebbe ammontare il ‘buco’ nelle restituzioni volontarie dei parlamentari del M5s sul conto del microcredito. Lo staff dei 5Stelle per ora non dà cifre, ma ammette che ‘mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa’.

‘Non permetteremo a nessuno di inficiare il nome del M5s. Le mele marce le trovo e le metto fuori‘, dichiara Luigi Di Maio, che nelle prossime ore tornerà ad incontrare Le Iene, la trasmissione di Italia 1 che ha condotto l’inchiesta. L’incontro potrebbe essere inserito dal programma nel sequel al servizio messo ieri sul sito del programma.

Sono in corso, a quanto apprende l’ANSA, le verifiche dei vertici M5S sulle restituzioni volontarie fatte sul conto del microcredito. Dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto e, dai calcoli fatti, i vertici sottolineano che “mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa”. 

 

Il caso è scoppiato dopo un’inchiesta de ‘Le Iene’. “Tra deputati e senatori siamo ad una doppia cifra, è un partito fatto di furbi e furbastri che tradisce la fiducia dei cittadini”, ha detto un ex militante, ai microfoni de Le Iene, svelando i mancati rimborsi che, a suo parere, coinvolgerebbero diversi esponenti del M5S. L’inchiesta de Le Iene, che il programma sceglie di mandare sul suo sito web, ha portato al ritiro, di fatto, dalla campagna elettorale dei parlamentari Andrea Cecconi e Carlo Martelli. 

L’ex militante intervistato, infatti, fa i nomi dei due esponenti pentastellati, rei – è la sua accuso ai microfoni del programma Mediaset – di aver finto di restituire oltre 21mila euro, nel caso di Cecconi, e oltre 76mila nel caso di Martelli. La mancata restituzione, spiega l’ex militante, si concretizza pubblicando sul sito “tirendiconto.it” i bonifici fatti salvo poi revocarli entro 24 ore dalla pubblicazione. Interpellati il 2 febbraio scorso dall’inviato de Le Iene Filippo Roma, sia Cecconi sia Martelli negano. “Non è vero, ho tutti i bonifici fatti, sono caricati online”, spiega Cecconi prima di andar via mentre Martelli prima nega con forza (“A me questa cosa non risulta, questa cosa qua finisce adesso, è una cosa terribile”) salvo poi rilevarsi più possibilista: “farà questa verifica, se è così provvederò a sistemare tutto”. A entrambi ‘Le Iene’ chiedono di contattare il programma dopo la verifica ma nessuno dei due parlamentari, spiega il programma nel servizio, si fa sentire.

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