Roma, l’ospedale Fatebenefratelli inaugura lo “screen to screen”

di Redazione

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Roma, l’ospedale Fatebenefratelli inaugura lo “screen to screen”

| giovedì 08 Marzo 2018 - 15:33

Adesso sarà possibile monitorare 24 ore su 24 la terapia intensiva neonatale con il semplice uso dello smartphone. Passo in avanti effettuato per la prima volta in Italia dall’ospedale Fatebenefratelli di Roma.

La tecnologia “screen to screen”

Grazie alla raccolta fondi dello showman Rosario Fiorello e alla collaborazione con Philips, è stato inaugurato un nuovo modo di monitorare la situazione in ospedale. A Roma, l’ospedale Fatebenefratelli ha iniziato a utilizzare una tecnologia “Screen to screen“, ossia un sistema video protetto che consente ai genitori di controllare il proprio figlio anche da casa, monitorandone i parametri relativi al suo stato di salute. Su ogni incubatrice è infatti applicato un piccolo dispositivo wireless al quale i genitori potranno collegarsi dai loro smartphone o tablet. Monitoraggio che verrà esteso anche ai nonni e ai parenti, che potranno condividere il collegamento per un tempo massimo di venti minuti.

“Il progetto della nuova terapia intensiva neonatale si inserisce in quel percorso di rilancio e crescita intrapreso dal nostro Ospedale già da qualche anno, per realizzare sempre più un modello assistenziale umanizzato”, ha spiegato Fra Pascal Ahodegnon, vice presidente operativo del Fatebenefratelli. In tal senso è stato fondamentale il contributo fornito da Philips che ha “portato le proprie competenze in ambito tecnologico e le ha messe a disposizione di un partner all’avanguardia per costruire una collaborazione strategica a lungo termine molto innovativa per il panorama sanitario italiano”, come ha ammesso Stefano Folli, presidente di Philips Italia, Israele e Grecia.

Collaborazione rivelatasi vincente che ha permesso di studiare “una soluzione tailorizzata, concretizzando un vero e proprio modello di Family-Centered Care, una cura senza barriere che coinvolge in un unico processo bambini, familiari, medici e staff sanitarie”, in modo tale da rispondere alle “esigenze di efficienza e sostenibilità a cui oggi ogni struttura ospedaliera deve far fronte”.

 

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