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Disinformazione online, esperti UE predicano più trasparenza

La lotta alla disinformazione online è una costante molto dibattuta tra gli esperti europei che, a tal proposito, hanno redatto una relazione consegnato al commissario per l’Economia e la società digitali, Mariya Gabriel.

Disinformazione online: “Informazione falsa, imprecisa o fuorviante”

La relazione redatta da 39 esperti si focalizza sui problemi legati alla disinformazione online, definita come “informazione falsa, imprecisa o fuorviante concepita, presentata e diffusa a scopo di lucro o con l’intenzione di arrecare un pregiudizio pubblico”. Viene rigettato il termine ‘fake news‘, ritenuto fuorviante per la sua capacità di mescolare fatti reali con informazioni false.

Il gruppo di 39 esperti ha individuato alcune soluzioni per contrastare il fenomeno della disinformazione online, tra le quali risultano fondamentali la promozione dell’alfabetizzazione mediatica, lo sviluppo di strumenti che permettono a utenti e giornalisti di contrastarlo, difesa e sostenibilità dei mezzi di informazione europei.

Relazione che contiene una serie di principi riguardanti il rispetto sulle piattaforme online e i social network. Tra i dieci principi chiave delineati nella relazione, le piattaforme online dovrebbero, per esempio, garantire la trasparenza spiegando come funzionano gli algoritmi che selezionano le notizie da presentare, migliorare la visibilità delle notizie affidabili e attendibili e facilitarne l’accesso per gli utenti.

Disinformazione, i risultati di una consultazione pubblica

“Con tutti i pareri raccolti e le ampie competenze collettive abbiamo ora a disposizione una grande quantità di materiale che ci aiuterà a formulare una serie di alternative concrete per affrontare meglio i rischi posti dalla diffusione della disinformazione online”, ha dichiarato il commissario per l’Economia e la società digitali Mariya Gabriel.

Insieme alla relazione sono stati pubblicati anche i risultati di una consultazione pubblica e i dati di un sondaggio Eurobarometro sul fenomeno. Secondo la consultazione, le due principali categorie di disinformazione intenzionale in cui le notizie false possono creare più pericoli sono quelle miranti a influenzare le elezioni e le politiche in materia di migrazione, mentre per Eurobarometro gli europei sentono una forte presenza di notizie false nell’UE e l’83% degli intervistati ritiene che questo fenomeno rappresenti un pericolo per la democrazia.

Inoltre, il sondaggio evidenzia l’importanza dei mezzi di comunicazione di qualità: infatti i partecipanti ritengono che le fonti di informazione più affidabili siano proprio i mezzi di comunicazione tradizionali (radio al 70%, TV all 66% e stampa al 63%). Poca fiducia si registra nei mezzi di informazione online, soprattutto nei confronti dei social media, siti web e blog. Per quanto riguarda i giornali e le riviste tradizionali, i siti web e le pubblicazioni online specializzati, nonché le agenzie di stampa e le agenzie pubbliche, si registra un elevato livello di fiducia, pari al 70%.

Veronica Mandalà

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Veronica Mandalà
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