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Torino, arrestato un militante dell’Isis italo-marocchino

Isis, perquisizioni a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia

Parallelamente gli agenti hanno eseguito perquisizioni nel Nord Italia nei confronti di soggetti legati ad ambienti dell’estremismo islamico. I 13 decreti di perquisizione sono scattati a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia. Nell’inchiesta sono coinvolti anche alcuni italiani convertiti all’Islam, oltre a cittadini di origine straniera. Secondo l’accusa avrebbero volto una campagna di radicalizzazione e proselitismo sul web

Il 30 agosto del 2016 il capo della propaganda e portavoce dell’Isis Abu Mohammed Al Adnani fu ucciso ad Aleppo e così Elmahdi Halili creò una piattaforma social dove pubblicò tre diverse playlist con i messaggi più celebri del braccio destro di Al Baghdadi, compreso quello in cui dava l’ordine ai lupi solitari presenti in Europa di scatenare la campagna di terrore.

Le indagini sull’italo marocchino arrestato

L’indagine è partita alla fine del 2015, quando Halili ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo proprio per la pubblicazione sul web di una serie di documenti dell’Isis.

Le verifiche successive hanno come il giovane, proprio dopo aver subito la condanna, abbia accelerato il suo percorso di radicalizzazione, intensificando l’attività di proselitismo e indottrinamento. Gli investigatori hanno infatti sequestrato diverso materiale, sia di propaganda sia inneggiante al jihad come filmati dei combattenti in Siria e Iraq, video delle esecuzioni di civili e militari oltre alle rivendicazioni degli attentati di Parigi e Bruxelles.

Nella disponibilità del giovane c’erano poi, oltre ai messaggi di Al Adnani, anche i sermoni di Anwar Al Awlaki, conosciuto come il ‘Bin Laden di internet’: entrambi, dicono gli investigatori, erano considerati dal ventitreenne come dei veri e propri padri spirituali. 

Il questore di Torino: “Intervenuti senza indugio”

“Siamo intervenuti senza indugio. Abbiamo dovuto agire immediatamente per eliminare questa minaccia: Halili poteva compiere delitti”, ha detto il questore di Torino, Francesco Messina. “C’è stata un’escalation nel suo percorso. È passato dall’auto indottrinamento al cercare e contattare soggetti, ‘lupi solitari’, che potessero compiere azioni terroristiche e stava anche studiando come usare il coltello e come preparare un camion per eventuali attentati”.

Il testo del manuale di Halili

Nelle sessantaquattro pagine del testo di propaganda scritte in perfetto italiano figurano foto e grafici: Maometto ordinò in un hadith di ascoltare l’accusato allo stesso modo di come si è ascoltato l’accusatore”. “Ai giorni d’oggi, invece, la maggior parte dei Musulmani ha giudicato l’entità dello Stato Islamico prestando attenzione solo agli accusatori, ascoltando decine di fatawa di ‘ulamaa, leggendo decine di articoli e ascoltando centinaia di notizie accusanti lo Stato Islamico, ignorando totalmente qualsiasi tentativo di difesa da parte delle organizzazioni mediatiche del Dawla al-Islamiya”.

“Dobbiamo esser sinceri? Quanti di noi han mai letto una dichiarazioni ufficiale dello Stato” islamico? “Quanti han mai ascoltato un discorso del suo portavoce ufficiale? Quanti han mai prestato attenzione ad una (anche una sola!) risposta dello Stato Islamico in seguito ad un qualcosa per cui è stato accusato?”.”Allah ci ordina nel Suo Libro di verificare le notizie”, afferma con tratti in neretto l’autore del documento, Mehdi.

“Il Califfato è uno stato che dà il massimo per i Musulmani: dalla raccolta dello zaqat (l’imposta coranica) alla produzione di pane, per arrivare alla distribuzione della benzina ai meno abbienti, al servizio d’ordine fatto dalla polizia che ordina il bene e proibisce il male, all’istruzione, la produzione energetica, la ristrutturazione e l’abbellimento dei luoghi pubblici.

Quindi l’esortazione ai lettori: “Fratello o sorella in Allah che stai leggendo questo testo: se non sapevi molto sullo Stato Islamico ebbene ora ti sei informato un minimo. Se non credi a qualcosa che è stato scritto nel testo puoi comunque verificare, per grazia di Allah siamo nel 2014 e Internet ha facilitato in maniera impressionante la ricerca e l’informazione”.

Infine”Accorri al supporto del Califfato Islamico! Accorri che al Khalifah Ibrahim Ibn Awwad si sono alleate molteplici fazioni militari Islamiche e moltissimi Musulmani […] Accorrete oh Musulmani, questo con il permesso di Allah è il Califfato Islamico che conquisterà Costantinopoli e Roma come Muhammad صلى الله عليه وسلم profetizzò. Lo Stato Islamico sta combattendo una coalizione da quasi 80 nazioni, e in shaa Allah come è stato citato nel Hadith, proprio 80 nazioni combatteranno i Musulmani e verranno sconfitti a Dabiq. Che Allah faccia realizzare tutto ciò”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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