Si è scatenato il caos a Bardonecchia quando diversi agenti della dogana francese hanno fatto irruzione nella stazione dove opera Rainbow4Africa. L’associazione, impegnata nell’assistenza dei profughi, ha denunciato l’accaduto: “Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra. C’è stato un comportamento irrispettoso dei diritti umani nei confronti di un nigeriano”.
Gli agenti hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine, tanto da far definire l’iniziativa una “grave ingerenza nell’operato delle Ong e delle istituzioni italiane”. Bardonecchia, località sciistica della Val di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti provenienti da Ventimiglia.
Nei giorni scorsi, sempre secondo quanto denunciato da Rainbow4Africa, una guida alpina francese è finita sotto inchiesta per avere aiutato una migrante incinta. In totale da dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nella stazione di Bardonecchia.
Gli agenti della dogana francese sono entrati nei locali della Ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dell’Asgi, l’associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione. Gli agenti francesi sono quindi stati allontanati dal personale del commissariato allertato dalla Ong.
“Rainbow4Africa ricorda infatti di agire secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L’azione degli agenti della dogana francese viola tali principi. Secondo l’associazione “il comportamento adottato nei confronti dell’ospite nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani“.
La Farnesina ha subito convocato Christian Masset, l’ambasciatore francese a Roma: “Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all’ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione”.
“Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! Con noi al governo l’Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi”. Questo il duro commento del segretario della Lega, Matteo Salvini.
Meno dura, ma comunque decisa la posizione del ministro delle Politiche agricole, e segretario reggente del Pd, Maurizio Martina: “I fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa“. “Irruzione polizia francese a Bardonecchia ennesimo errore su questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell’esito elettorale in Italia!”, aggiunge poi su Twitter l’ex premier Enrico Letta.
Dal canto suo il ministro per l’Azione e i Conti pubblici francese, Gerald Darmanin, ha definito “legittima” l’operazione dei doganieri “in virtù di un accordo sugli uffici a controlli nazionali abbinati del 1990, nel rispetto della legge e delle persone”. Una spiegazione però considerata “non soddisfacente e inesatta” dal Viminale, che starebbe valutando l’opportunità di sospendere le “incursioni” del personale di polizia e dei doganieri francesi in Italia.
Sempre secondo il ministro francese, in base allo stesso accordo, il locale della stazione di Bardonecchia usato per il test delle urine al nigeriano “con il suo consenso scritto”, “è a disposizione della dogana francese” e “da qualche mese concesso anche all’associazione di aiuto ai migranti”.
Gli agenti avrebbero quindi chiesto la possibilità di accedere al bagno, “cosa che è stata loro accordata”. La Farnesina replica però che le dogane francesi erano state “messe al corrente” che quei locali della stazione, “precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo sono più”,
“Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni – commenta Paolo Narcisi, medico e presidente di Rainbow4Africa -. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di intraprendere le decisioni necessarie nei confronti della Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare il rispetto dei diritti umani dei migranti”.
“Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Valuteremo pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti”, – aggiunge l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi.
Foto da Twitter.