Alfie, il giudice: “Sì al ritorno a casa, ma non in Italia”

di Redazione

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Alfie, il giudice: “Sì al ritorno a casa, ma non in Italia”

| martedì 24 Aprile 2018 - 07:01

È giunta alla conclusione la riunione dei giudici chiamati a pronunciarsi su Alfie Evans. Il giudice Anthony Hayden dell’Alta Corte britannica ha infatti chiesto all’équipe di medici dell’ospedale Alder Hey di Liverpool di valutare la possibilità di consentire ai genitori di Alfie di riportarlo a casa. Niente da fare sul possibile trasferimento in Italia.

Alfie, la riunione era fissata per le 15.30

Una nuova riunione dei giudici era prevista alle 15.30 (16.30 in Italia). La decisione è arrivata dopo che il papà del bambino, Tom Evans, ha affermato che il figlio è ancora vivo con soltanto un respiratore per l’ossigeno attaccato.

Secondo quanto riportato da Mirror, Tom avrebbe detto ai giornalisti davanti all’ospedale inglese: “Per nove ore Alfie ha continuato a respirare, per adesso. Sta ancora respirando“. L’incontro sarà guidato dal giudice Hayden.

Dall’ospedale Bambino Gesù di Roma è arrivata la conferma che tutto è pronto per il trasferimento di Alfie. “In questo momento Alfie ha un respiratore – fanno sapere dall’ospedale -. L’Equipe del Bambino Gesù è pronta per partire con un aereo fornito dal ministro Pinotti“.

In una intervista al Vatican News, Mariella Enoc conferma la disponibilità della sua Equipe a ricevere Alfie ma si aspetta un “ok” diplomatico e intanto il tempo stringe. Ogni secondo potrebbe essere fatale per il bambino al quale hanno riattaccato la mascherina per la respirazione ma non le altre macchine che lo hanno tenuto in vita finora. “Ho parlato mezzora fa col papà di Alfie, con Thomas. Alfie, mezzora fa – perché queste cose cambiano di minuto in minuto – stava respirando, non con un ventilatore ma solo con una maschera di ossigeno”, racconta la Enoc. “Io aspetto una chiamata dalla Difesa perché mettano a disposizione un aereo non tanto per l’aereo quanto per i problemi diplomatici – prosegue la direttrice”.

Non c’è un minuto da perdere, la vita di Alfie è appesa a un filo e le sue condizioni potrebbero precipitare da un momento all’altro. “Il tema continua a essere quello di sbloccare con la diplomazia – continua Mariella Enoc -. Qui stanno contando davvero le ore: io non so quanto un bambino resistere dopo essere stato ventilato per mesi e mesi”. E che il lavoro della diplomazia, in un momento come questo, sia fondamentale, lo conferma anche Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast onlus, che sta assistendo la famiglia insieme ad altre organizzazioni.

La foto di copertina, tratta dalla pagina Facebook “Save Alfie Evans”, ritrae il piccolo senza respiratore. A breve il bambino verrà trasportato nell’ospedale della Santa Sede, come già annunciato dalla presidente della struttura, Mariella Enoc.

I medici dell’ospedale Bambino Gesù di Roma sono pronti a ricevere il piccolo Alfie, ma bisogna fare in fretta. “Ho parlato poco fa con Thomas, il padre di Alfie – ha detto Mariella Enoc, presidente dell’ospedale pediatrico della Santa Sede – . In questo momento Alfie ha la mascherina per l’ossigeno però c’è bisogno di trasportarlo. Poco fa ho parlato con l’ambasciatore Trombetta a cui ho detto che l’Equipe del Bambino Gesù è allertata e pronta a partire in pochi minuti. Il ministro Pinotti si sta attivando per dare l’aereo. La situazione va risolta in pochi minuti“.

“Riattaccato l’ossigeno e data dell’acqua ad Alfie”, lo ha scritto la madre del piccolo, Kate James, in un post su Facebook. Si riaccende un barlume di speranza per Alfie Evans dopo le ore di tensione dalla proceduta di distacco dei macchinari. “È sorprendente. Non importa cosa accadrà – ha continuato la donna -, ha già dimostrato che i medici si sbagliano”

Nel post di Kate James ci sono anche due foto del piccolo Alfie: in una si vede il bambino senza cannule per l’ossigeno in braccio alla madre; nell’altra Alfie ha invece le cannule nasali per l’apporto di ossigeno. Il post, in cui campeggiano vari cuoricini e che si conclude con la frase “Quanto è bello”, ha riacceso la speranza per i genitori che no si rassegnano ad una fine “indotta” per il proprio figlio.

La macchina per la ventilazione respiratoria è stata staccata ad Alfie ieri sera, all’incirca alle 22.30 ora inglese, dopo una giornata densa di polemiche e contatti diplomatici in cui al bimbo è stata concessa la cittadinanza italiana.

Ad Alfie viene staccata la spina

Non basterebbe neanche la cittadinanza italiana a tenere ancora in vita il piccolo Alfie Evans. Il giudice d’appello britannico Anthony Hayden ha autorizzato i medici dell’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool a staccare la spina dei macchinari che tengono in vita il bimbo di 23 mesi Alfie affetta da una malattia neurologica degenerativa sconosciuta e incurabile. Lo riporta l’agenzia britannica Pa. Secondo fonti vicine ai genitori, la procedura di distacco da macchinari salvavita è iniziata alle 22,30 (ora inglese). Ma il piccolo Alfie è ancora vivo a 9 ore dal distacco del respiratore. Lo confermerebbero fonti vicine alla famiglia. Le stesse fonti rendono noto che i genitori del piccolo gli avrebbero praticato la respirazione bocca a bocca per tutta la notte, non potendo più il bambino ricevere ossigeno dalle macchine. Sarebbero, secondo quanto si apprende, ancora in corso i contatti diplomatici con l’obiettivo di riattaccare in extremis il respiratore al piccolo Alfie.

I medici riattaccano macchinario per fornire ossigeno

E a questo punto il piccolo, affetto da una grave malattia neurodegenerativa, è stato riattaccato ai macchinari che forniscono al suo organismo acqua e ossigeno, ha annunciato la mamma. Il padre Tom Evans ha detto che i dottori del Hey Ospita di Liverpool dove è ricoverato sono rimasti sbalorditi: pensavano che sarebbe morto in pochi minuti.

L’Italia concede la cittadinanza italiana

I genitori avevano chiesto la sospensione del distacco, dopo che era stato respinto l’ultimo ricorso, per trasferirlo a Roma dato che ad Alfie è stata concessa la cittadinanza italiana.

Il nuovo appello del Papa

“Commosso per le preghiere e la vasta solidarietà in favore del piccolo Alfie Evans, rinnovo il mio appello perché venga ascoltata la sofferenza dei suoi genitori e venga esaudito il loro desiderio di tentare nuove possibilità di trattamento”, il nuovo appello del Papa per Alfie Evans lanciato via twitter.

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