Fermato Bolloré, naufragio del titolo alla Borsa di Parigi

di Redazione

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Fermato Bolloré, naufragio del titolo alla Borsa di Parigi

| martedì 24 Aprile 2018 - 12:14

È stato disposto lo stato di fermo per il finanziere francese Vincent Bolloré. L’uomo è accusato di corruzione di funzionari pubblici stranieri in una vicenda che riguarda concessioni portuali in Togo e Guinea. Lo si legge sulla versione online del quotidiano francese Le Monde.

Place des Reflets, intanto, risponde a Nanterre. E, nonostante i vertici di Vivendi smentiscano formalmente qualsiasi irregolarità, il titolo azionario del gruppo Bolloré scende inesorabilmente. Il terreno lasciato indietro alla Borsa di Parigi sfiora il 9%.

Bellorè in stato di fermo per corruzione

Vincent Bolloré è stato posto in custodia cautelare e interrogato a Nanterre nell’ambito di un’inchiesta su tangenti pagate dal suo gruppo in Africa nel 2010, in relazione a delle concessioni portuali in Togo e Guinea. Le indagini sono state avviate nel 2014 dall’ufficio di lotta alla corruzione e all’evasione. Bolloré avrebbe favorito, con l’aiuto di Havas, l’ascesa di alcuni leader politici per ottenere le concessioni portuali.

Secondo quanto riportato da Le Monde, sarebbero stati arrestati anche il direttore generale del gruppo Bolloré, Gilles Alix, e Jean-Philippe Dorent, capo della divisione internazionale dell’agenzia di comunicazione Havas. Il timone della Vivendi era già passato la scorsa settimana al figlio Yannick Bolloré.

Gli interessi in Italia e lo scontro su Telecom

In patria lo chiamano le petit prince du cash flow. Ma il finanziere francese è piuttosto esposto anche in Italia. Vivendi, infatti, detiene la quota maggioritaria di Telecom: un 23,94% che gli assicura – proprio in questi giorni – uno scontro di fuoco con il secondo socio Elliott. L’oggetto del contendere sarebbe la rimozione di una parte del cda nominato dai francesi, ostile al piano industriale di Vivendi.

E proprio oggi è prevista un’assemblea interna a Telecom, in cui (è quasi certo) si accenderà il conflitto tra Vivendi e Elliott. Anche su Mediaset, Bolloré sta navigando in acque poco sicure. Nel 2016, secondo gli accordi, Vivendi avrebbe dovuto acquistare il titolo completo di Premium, poi rifiutato per salire quasi al 30% nella proprietà di Mediaset. Un valore che si pone di un soffio al di sotto della soglia opa. Insomma, per le petit prince (dei flussi di cassa) si apre un fronte giudiziario particolarmente delicato.

 

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