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Pamela, Oseghale accusato di ‘omicidio volontario’

Roma si prepara a piangere la sua Pamela, i cui funerali saranno celebrati tra pochi giorni. E, intanto, il quadro indiziaro, per la procura di Macerata, si stringe sempre di più attorno a Innocent Oseghale. Il nigeriano, in carcere da oltre 3 mesi per la tragica scomparsa di Pamela Mastropietro, l’avrebbe violentata mentre la 18enne era evidentemente incapace di reagire a causa dell’eroina.

Giovanni Giorgio, procuratore della Repubblica di Macerata, lo afferma sulla base dei risultati degli esami del Ris che avrebbero confermato un rapporto sessuale completo tra Pamela e Oseghale. Il gip di Macerata, tuttavia, non concorda con la Procura, ritenendo che non vi siano indizi di colpevolezza per tale accusa.

L’accusa di omicidio volontario e le tesi della Procura

Questa mattina, intanto, è stata notificata al nigeriano una nuova ordinanza di custodia cautelare. L’accusa, questa volta, è di omicidio volontario. L’impianto accusario, dunque, dopo le analisi del Ris, cambia (più o meno) radicalmente. Finora, infatti, Oseghale era detenuto col solo capo d’accuso di occultamento del cadavere. La Procura, però, appare sempre più certa: l’accusa di abuso sessuale sarebbe avvalorata anche dalla cura maniacale con cui Innocent avrebbe fatto sparire le tracce del rapporto violento. Sarebbe stata usata candeggina, infatti, sugli organi genitali della ragazza.

La ricostruzione del gip: “Nessuna violenza sessuale”

I particolari raccapriccianti non convincono, ad ogni modo, il gip che ricostruisce l’accaduto in maniera parzialmente diversa ed esclude la violenza sessuale. L’ipotesi della Procura sarebbe seria, ma comunque manchevole. Nessun grave indizio di colpevolezza. Secondo il giudice, gli eventi – quel giorno – hanno avuto ben altro decorso.

La ricostruzione. Il 30 gennaio 2018, Pamela e Innoncent fanno la spesa, pranzano insieme, si scambiano una sigaretta. Si crea un clima piuttosto amicale. Poi, per qualche ragione, la situazione precitata. A dire del gip, Pamela accusa – improvvisamente – un malore. Oseghale va in panico, non sa che fare. A questo punto, le versioni convergono. E Procura e gip tornano concordi: Innocent, turbato dalla grave situazione, uccide Pamela. Poi, sempre più sconvolto, fa sparire il corpo cancellando ogni traccia, in casa e nel cadavere.

Un giallo pieno di interrogativi

Sulla vicenda, comunque, pendono molteplici interrogativi. Incerto è il movente che non convince la Procura né tantomeno il gip. Del resto, il panico non sembra una causa sufficiente a scatenare tanta efferatezza. E un delitto così violento pare escludere che ne sia reponsabile una sola persona. Proprio per questo, si trovano – attualmente – detenuti due presunti complici di OseghaleLucky Desmond e Lucky Awelima. Ma la presenza di questi nell’appartamento di Innocent è tutt’altro che accertata. E la loro partecipazione alle fasi dell’omicidio non è supportata da alcun indizio materiale. Anzi.

Qualche tempo dopo il delitti, i due Lucky vengono intercettati – in carcere – mentre discutono tra loro con una certo coinvolgimento. Lasciano intendere che Innocent avrebbe agito in completa solitudine. A decifrare la lingua, una giovane interprete nigeriana. La ragazza, contattata dagli inquirenti per le difficoltà linguistiche, lascia su un tavolo la traduzione delle dichiarazioni rese. E, poi, scompare. Letteralmente. Ennesimo buio in una vicenda ancora inspiegabile.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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