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Palermo ricorda l’omicidio del procuratore Pietro Scaglione

Chi ha ucciso Pietro Scaglione e perché? Il 5 maggio del 1971 il procuratore capo veniva trucidato mentre percorreva via dei Cipressi a Palermo a bordo di una Fiat 1500 nera guidata dall’agente di custodia Antonino Lo Russo. L’auto venne bloccata da un’altra automobile da cui uscirono due o tre persone che fecero fuoco con pistole calibro 9 e 38 Special, freddando all’istante Scaglione e il suo autista. La matrice di quella ennesima strage palermitana rimane tutt’oggi oscura. Mafia? Assassinio di Stato? Strategia della tensione?

Nell’Aula Magna della Società siciliana per la Storia Patria, a Piazza San Domenico 1, si è tenuto il Convegno in memoria del procuratore Scaglione intitolato: “Mafia e antimafia negli anni Sessanta e settanta”. Presenti, tra gli altri, Giovanni Puglisi, presidente della Società siciliana per la Storia Patria; Carlo Marino, storico e scrittore; Franco Nicastro e Giulio Francese dell’Ordine Giornalisti e il figlio del procuratore Scaglione, Antonio Scaglione. 

Palermo, 47 anni fa l’omicidio di Pietro Scaglione

“Ricordo bene il 5 maggio 1971: la notizia dell’assassinio a Palermo di Pietro Scaglione, insieme all’agente di custodia Antonino Lo Russo, mi colpì profondamente”, scrive su Facebook, Pietro Grasso, ricordando l’omicidio del magistrato. “Scaglione era un uomo di grande esperienza, un magistrato scrupoloso che aveva iniziato a comprendere il fenomeno mafioso nella sua complessità. Il suo assassinio era un chiaro messaggio: i mafiosi non si sarebbero fermati davanti a nulla pur di non vedere minacciati i loro interessi”.

“All’epoca ero un giovanissimo magistrato, facevo il pretore a Barrafranca. Era la prima volta che cosa nostra alzava il tiro sulla magistratura e, per tutti noi, la morte di Pietro Scaglione fu un momento doloroso e drammatico. Decisi di chiedere il trasferimento a Palermo: non si poteva e non si doveva arretrare davanti a quell’attacco frontale”, conclude Grasso.

Emanuele Termini

Sono un giornalista nato con la passione per lo sport. Con il tempo e sotto l'occhio attento di maestri inflessibili, divento "onnivoro". Per Sì24 mi occupo di cronaca, di politica, di Palermo e del Palermo, squadra che seguo da vicino. Leggo e scrivo di tutto con una sola grande stella polare: la ricerca della verità.

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