Facebook in Italia non ha dichiarato 300 milioni di euro

di Redazione

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Facebook in Italia non ha dichiarato 300 milioni di euro

| venerdì 01 Giugno 2018 - 08:54

Ammonta a quasi 300 milioni euro il conto presentato dalla Guardia di Finanza a Facebook, il colosso dei social media accusato di non aver dichiarato in Italia parte dei redditi generati dalla vendita degli spazi pubblicitari. E adesso la creatura di Mark Zuckerberg potrebbe dover sborsare per sanzioni e tasse circa 100 milioni di euro, salendo quindi a quota 800 milioni. 

Le indagini del Gruppo “Tutela entrate” della Gdf di Milano si sono concentrate sull’evenienza che Facebook avesse nascosto al fisco una “stabile organizzazione” versando le tasse sui redditi ottenuti dalla pubblicità in Paesi in cui la tassazione è più conveniente.

Facebook e l’evasione milionaria scoperta in Italia dalla Gdf 

Tra il 2010 e il 2016, quindi, il social network ha realizzato in Italia redditi per 296,7 milioni di euro non dichiarati che sarebbero stati generati dall’attività dal personale di Facebook Italy srl, la cui sede di Milano fu perquisita dalla Guardia di Finanza che sequestrò anche una enorme mole di documenti.

Solo formalmente era Facebook Ireland limited a vendere la pubblicità pagando poi ingenti somme di denaro per “diritti e licenze per l’uso della piattaforma Facebook” a Facebook Ireland holdings, una società con sede nel paradiso fiscale delle isole Cayman.

Da Facebook ad Amazon, quando i colossi evadono

Tramite il pagamento di queste royalty, Facebook Ireland limited ha potuto abbattere i tributi da versare in Italia. Gli accertamenti hanno anche portato a fissare in oltre 54 milioni di euro le ritenute non versate su una base imponibile di oltre 180 milioni.

Agenzia delle Entrate e Facebook potrebbero chiudere la vicenda con una “adesione”. L’ultima multinazionale a chiudere i conti con il fisco è stata Amazon, che ha versato 106 milioni. Prima era stata la volta di Google, con 306 milioni per le inserzioni su Youtube tra il 2009 e il 2013, e di Apple, con 318 pagati per i redditi 2008-2013.

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