Governo Conte, il senato vota la fiducia: 171 i “sì”

di Redazione

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Governo Conte, il senato vota la fiducia: 171 i “sì”

| martedì 05 Giugno 2018 - 08:23

Sono le 20:45, quando la Presidente Casellati prende la parola per annunciare il risultato del voto. 315 i senatori, solo 2 gli assenti. E sul totale, a votare la fiducia sono 171. “Il senato approva”, scandisce lentamente Maria Elisabetta Alberti Casellati. E in aula scatta l’applauso, profondo, scrosciante, festante. Il governo gialloverde ha avuto l’ok più difficile, quello con la maggioranza più risicata, quello di Palazzo Madama.

L’appello nominale era iniziato poco prima delle 20. Domani, per confermare, a Montecitorio i grilloleghisti dovranno avere almeno 316 voti. Ma la strada, da oggi, è in discesa. 

La prima volta di Conte a Palazzo Madama

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è presentato per la prima volta a Palazzo Madama e ha parlato all’Assemblea. Una dichiarazione programmatica in cui ha presentato il “programma del cambiamento” con dentro tutti i temi forti del contratto di governo di M5s e Lega. Tra questi il reddito e la pensione di cittadinanza e il superamento della legge Fornero.

Terminato il lungo discorso del neopremier, durato più di un’ora. Giuseppe Conte depositerà adesso il suo discorso alla Camera.

Tutte le reazioni al discorso di Conte

Tantissime le reazioni al discorso di Conte che, su tutti i fronti dell’opposizione, non ha certo trovato parole di plauso. Da Mario Monti, la richiesta di ‘umiltà e realismo’ senza cui si rischia la Troika. Quella stessa Troika che, prosegue Monti, è stata evitata con sacrificio dopo il lungo braccio di ferro con Berlino

Per Toti, invece, Conte sembra Cetto La Qualunque, con l’aggiunzione di una certa ‘confusione programmatica’. “Cos’è il Daspo per i corrotti, una pena aggiuntiva?” ironizza il governatore della Liguria. Gli fa eco Renato Brunetta che non si limita a bollare le parole di Conte come portatrici di ‘retorica e luoghi comuni‘. Per il forzista, infatti, c’è molto di cui preoccuparsi: “autoritarismo, pauperismo, assistenzialismo. Per la Gelmini, sostanzialmente concorde, le idee di Conte sono ‘poche e confuse’. Anche Licia Ronzulli dice la sua, parlando di ‘governo tecnico’ e ‘premier non eletto’. 

All’attacco, poi, anche i dem. Inizia Anna Ascani che si preoccupa dell’assenza della scuola e della cultura dal discorso-fiume del nuovo premier. Garavini, invece, rimprovera a Conte la mancanza di rassicurazioni sullo scenario internazionale ed Ernesto Magorno tuona sul Sud. “Nessuna parola sul Mezzogiorno”, afferma e prosegue: “Coerenti col loro programma”.

Il dissenso dell’opposizione

Terminato il lungo discorso del neopremier, durato più di un’ora. Giuseppe Conte invita l’opposizione ad esprimere le proprie opinioni nell’ottica di un dialogo costruttivo, ma il dibattito diventa caldo e l’opposizione presenta in Senato rumoreggia. Numerosi gli inviti a mantenere l’ordine per mettere al centro l’unità del Parlamento e del governo.

Intanto, nel pomeriggio, arriva anche l’appello di Alessandra Mussolini a Silvio Berlusconi. La forzista, infatti, intende rappresentare quel filone di FI che schiaccia l’occhio ai gialloverdi e che, probabilmente, è destinato a non trovare il consenso dell’ex Cavaliere.

Il discorso di Conte al Senato

Dopo un’introduzione di Maria Elisabetta Alberti Casellati, prende la parola il neopremier Giuseppe Conte per il suo discorso al Senato.

Conte dice che il nuovo governo vuole offrire risposte concrete alle richieste dei cittadini è il progetto per un cambiamento dell’Italia formalizzato sottoforma di contratto dalle due forze politiche che hanno la maggioranza parlamentare. Comprendo il peso delle altissime responsabilità – dice Conte -, sono profondamente  onorato e mosso solo da spirito di servizio per difendere i cittadini di questo meraviglioso paese”  e a seguito di un applauso, aggiunge: “Mi propongo a voi e attraverso a voi ai cittadini come l’avvocato che tutelerà gli interessi dell’intero popolo italiano”.

Conte non smentisce le “accuse” di chi parla di chiusura nei confronti della gestione precedente. “La verità  – dice Conte – è che abbiamo apportato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi”. Il cambiamento non è retorico ma necessario sulla base del vento nuovo che soffia nel paese. “Il tramonto delle ideologie forti risale a decenni orsono”. Il contratto proposto è stato giudicato di destra o di sinistra a seconda dei punti di vista ma sono valutazioni insufficienti, incapaci di riconoscere i diritti e le libertà fondamentali della persona, secondo il neopremier.

Nuovi criteri di valutazione per il governo. “Le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state definite populistiche e antisistemiche – spiega Conte -. Se il populismo e antisistema sono il centro di un cambiamento, allora queste forze politiche meritano entrambe le definizioni”.

“Obiettivo di concretizzare i valori fondanti della Costituzione”. Senza i cittadini al centro nel medio e lungo periodo, la politica perde di credibilità. “Il cambiamento non sarà solo nelle parole e nello spirito ma nel metodo, basato su tre fronti: ascolto, per i bisogni dei cittadini; l’esecuzione per essere pragmatici; il controllo, per raggiungere gli obiettivi. “Saranno i tre pilastri dell’azione di governo nel segno della piena trasparenza”.

Diritti sociali tra le prime azioni di governo, salario minimo, orario giusto per non essere sfruttati, diritto di cittadinanza, pensione dignitosa, tasse eque, ridurre il debito con la crescita della ricchezza. E ancora class action, potenziamento legittima difesa, fine al business dell’immigrazione che è cresciuto a dismisura “sotto il mantello della finta solidarietà”. “Combatteremo la corruzione”, aggiunge Conte. “Vogliamo un paese a misura dei cittadini diversamente abili” che sono milioni e troppo spesso abbandonati. Il governo si propone poi di rendere la sanità finalmente efficiente su tutto il territorio nazionale, aumentare fondi mezzi e dotazioni per garantire la sicurezza in ogni città, adeguata attenzione alle famiglie. “Se anche realizzassimo solo le innovazioni elencate, i cittadini percepirebbero il vento del cambiamento dappertutto”.

Giuseppe Conte sciorina poi i temi ritenuti più importanti. Lavoro, per costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo “solo con la partecipazione di tutti alla crescita del paese”. Attenzione ai disoccupati e  “dare voce ai giovani in cerca di lavoro a chi è costretto ad andare fuori e a chi rimane e si avvilisce” aggiunge Conte. Lungo applauso dopo l’intenzione di “dare voce alle tante donne, troppo discriminate sui posti di lavoro”. Fermare lo sfruttamento nel campo del lavoro.

Scenari internazionali. “Convinta appartenenza del nostro paese all’Alleanza atlantica con gli Stati Uniti d’America come alleato privilegiato”, dice Conte, che ribadisce l’apertura verso la Russia. Si punta all’eliminazione del divario di crescita tra Italia ed Europa. “Il debito pubblico italiano è sostenibile ma è perseguibile la sua riduzione – dice Conte -. Questi temi verranno portati con forza in Europa”, con fiducia nella forza negoziale dell’Italia, che condivide gli interessi generali dell’Europa. “L’Europa è la nostra casa”, commenta.

Il premier Giuseppe Conte analizza poi tanti punti del contratto di governo proposto da Lega e Movimento 5 stelle. Sono state numerose le standing ovation da parte dei partiti favorevoli e su alcuni temi applausi anche di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Partito Democratico. 

Privilegi della politica. “Questo governo intende agire con risolutezza” nella lotta ai privilegi della politica e agli sprechi. È una questione che deve interessare tutti”, dice Conte, per accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il nuovo governo intende utilizzare sistemi previdenziali dei normali pensionati anche per i politici, no alle pensioni d’oro, quindi, e risparmi in tutte le sedi possibili.

Giustizia. Ricostruire la fiducia dei cittadini nei confronti della giustizia “i processi costano troppo e durano troppo a lungo”. Il nuovo governo propone assicurazione della certezza della pena, attenzione ai reati sessuali, migliori condizioni per i detenuti fermo restando l’azione riabilitativa, riforma della prescrizione, che deve essere restituita alla sua funzione originaria e non essere un espediente per sottrarsi al processo. “Rafforzeremo le strategie di contrasto della corruzione e dei poteri criminali”, dice Conte, aggredendo le economie e le finanze delle organizzazioni mafiose. Segue una standing ovation, con un applauso lungo dei partiti che sostengono questo governo con ovvie contestazioni dalle opposizioni.

Conflitto di interessi. L’obiettivo deve essere l’interesse collettivo, rafforzando le garanzie per prevenire l’insorgenza di conflitti di interesse.

Famiglie. “Assicurare un sostegno a reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico”, spiega il premier, commisurato al nucleo familiare e alla composizione professionale. Si parla anche di “pensione di cittadinanza” a favore di coloro che non hanno una pensione dignitosa”

Immigrazione. “Chiederemo il superamento di Dublino”, dice il premier Conte. “L’immigrazione è al centro del dialogo con l’Europa, che ha consentito chiusure egoistiche di molti stati membri che hanno scaricato su paesi come l’Italia, difficoltà che andrebbero condivisi”. E ribadisce il sostengo della Germania dopo l’incontro con Angela Merkel. “Non siamo, non saremo mai razzisti”. Il governo vuole attuare una maggiore velocità nel riconoscimento dello stato di rifugiato – e Salvini annuisce – per garantire la giusta accoglienza e l’’indispensabile integrazione, in caso contrario ci sarà la massima adoperazione per il rimpatrio. Il premier non manca di ricordare Sacko il bracciante ucciso a colpi di fucile,che aveva regolare permesso di soggiorno. “A lui e ai suoi familiari volgiamo tutti un commosso pensiero”.

Ambito tributario. Il governo intende “agire a favore della flat tax, una riforma fiscale con aliquote fisse con riduzioni per garantire la progressività dell’imposta” e “assicurare il carcere vero per i grandi evasori”.

Ricerca scientifica. “L’Italia ha grandi eccellenze che non è capace di tenere, con una grande perdita per il paese- dice Conte, diventa fondamentale quindi “offrire la possibilità ai ricercatori di trasferire il frutto del loro lavoro anche nel nostro tessuto economico”, per regalare un futuro di sviluppo e crescita per i nostri figli.

Sanità. È prevista una contrazione della spesa sanitaria, questo governo vuole garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure, invertendo la tendenza. “Le differenze economiche non devono essere discriminanti ai fini della tutela della salute” commenta Conte, che promette una maggiore efficienza dei servizi, con intesa tra governo e regioni. Al centro delle scelte viene posta la meritocrazia a discapito di ingerenze politiche.

Internet. La rete è uno spazio pubblico fondamentale per la trasparenza e la praticità dei processi ma la direzione dello sviluppo tecnologico deve andare verso la tutela dei diritti, ha spiegato Conte. “L’accesso a internet – aggiuge -deve essere garantito a tutti, con protezione dei dati personali“.

Sussidiarietà e terzo settore. “Il terzo settore offre modelli di sviluppo sostenibile a favore delle persone fragili e bisognose, è necessario quindi rafforzare le organizzazioni no profit” dice Giuseppe Conte.

Il premier punta poi sulla semplicità dei processi burocratici per rendere più veloci tutte le pratiche, a favore non soltanto delle istituzioni ma, soprattutto, dei cittadini.

La fiducia al governo

Il presidente del Consiglio interverrà al Senato per le dichiarazioni programmatiche intorno alle 12. Alle 13 andrà quindi alla Camera per replicare l’intervento. La discussione generale, a Palazzo Madama, dovrebbe riprendere intorno alle 14.30. Il voto di fiducia sul nuovo governo si concluderà entro le 20.30 di stasera.

Def: voto Aula tra 11 e 15 giugno

Il voto della risoluzione sul Def da parte dell’Aula della Camera e del Senato avverrà la prossima settimana, tra l’11 e il 15 giugno. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo della Camera. Il voto della risoluzione avviene tradizionalmente in concomitanza nelle due Aule di Camera e Senato. Il presidente Roberto Fico ha quindi annunciato di voler concordare una data con la presidente del Senato. La calendarizzazione avverrà in una conferenza dei capigruppo che si terrà giovedì prossimo, il giorno dopo il voto di fiducia al governo.

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